Mina, di Maria Breazu, Scritturapura 2025, recensione di Daniela Domenici

Struggente, doloroso, vero, commovente, appassionante, magico: questi aggettivi e molti altri ancora per definire questa splendida opera prima di Maria Breazu, autrice rumena ormai italiana da anni, che mi ha chiamato dallo stand della casa editrice al Book Pride al Ducale a Genova, che ho letto in un soffio e che mi ha lasciato, nel cuore e nella mente, ineffabili emozioni.

Inizio citando le parole Luana Sciamanna, avvocata e autrice della prefazione, che riassumono perfettamente il cuore di questo libro e che, naturalmente, mi trovano pienamente concorde  “in una società ancora profondamente patriarcale spesso le grida delle donne vittima di violenza restano a lungo inascoltate…questa storia non è solo la cronaca di una fuga e di una rinascita ma un manifesto per tutte quelle persone che desiderano e meritano una vita di dignità e amore, che vogliono e possono riconoscere il proprio valore dentro e fuori le relazioni: è un atto di resistenza e un inno alla speranza”: grazie a Maria Breazu e a a Barbara Michelerio (che l’ha aiutata nella stesura del libro) per avere avuto il coraggio di raccontare questa storia drammatica di violenza familiare in tutti i suoi dettagli, anche quelli che possono far tanto male a chi legge, ma soltanto così possiamo vivere insieme a lei il suo cammino di rinascita che ha avuto luogo anche con l’aiuto di una coppia italiana: standing ovation!

PS: il prossimo 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne e sono stata invitata a parlarne qui a Sestri Ponente; dopo aver letteralmente divorato questo libro ho deciso che lo porterò con me, lo terrò bene in vista e leggerò alcuni brani che ho sottolineato. Sarebbe un onore avere l’autrice vicino a me ma la distanza geografica forse è un po’ eccessiva per chiederglielo. Grazie Maria!