morte di un Naso, di Monica Sommacampagna, Golem edizioni 2025, recensione di Daniela Domenici

Semplicemente superlativo questo libro di Monica Sommacampagna, che è sì un giallo ma è soprattutto un romanzo psicologico, di crescita, di formazione, intriso di profumi le cui fragranze pervadono ogni momento della narrazione e sono il fil rouge, il leit motiv della storia che ho letto in un soffio nonostante la mole di pagine alquanto ragguardevole.
Complimenti di vero cuore per la straordinaria caratterizzazione psicologica del protagonista, il commissario Massimo La Garde, impossibile non volergli bene sin da subito, standogli vicino e aiutandolo a ricostruire il suo passato doloroso, con i tanti scheletri nell’armadio, e anche fare i conti con il presente e con la relazione con Laura, medica legale ed ex fidanzata. Commovente il feeling che c’è tra il commissario e il suo staff e assolutamente avvincente la serie di colpi di scena che si susseguono nelle indagini per scoprire come, perché e da chi sia stato ucciso Davide Frua, magico creatore di profumi, soprannominato il Naso: standing ovation!
Concludo con i complimenti allo stile narrativo semplicemente perfetto, dal ritmo velocissimo, al cardiopalmo, che fa rimanere in apnea emotiva fino all’ultima pagina: bravissima!