Intervista ad Anna Màlvica, una signora del teatro italiano
Ho ritrovato Anna Màlvica a Napoli dove ha avuto uno splendido successo personale, al teatro Mercadante, nel ruolo della madre Maria Josefa in “La casa di Bernarda Alba” per la regia di Luis Pasqual;
a distanza di due anni esatti dal debutto del più recente musical “Troglostory”
di Tony e Gianluca Cucchiara in Sicilia durante il quale ho avuto il piacere e
l’onore di conoscerla colgo l’occasione per rivolgerle alcune domande:
– Passi con disinvoltura da ruoli comici come quello di Troglostory in cui ci hai fatto apprezzare anche le tue
qualità canore, a quelli drammatici come quello che stai interpretando qui a
Napoli nel quale hai dato prova dell’ampio spettro delle tue capacità
interpretative, la signora del teatro ha ancora voglia di mettersi alla prova e
stupirci: dove trai questa splendida energia?
– L’energia, come la chiami tu, o la forte follia, come la chiamo io, è quella che mi dà il palcoscenico! Appena ci salgo sopra sparisce tutto, sofferenza, dispiacere, malattia, età e resto sola e
follemente felice davanti a loro, il pubblico, per loro vale la pena di lottare
e continuare questo lavoro che spesso ci fa soffrire!
– Scherzando mi dici spesso che avresti voluto essere definita l’Angela Lansbury italiana, so che vieni da una famiglia dove l’arte e la musica facevano parte del DNA, quando e come hai avuto la
netta percezione che potevi essere non solo una formidabile attrice ma anche
una brava cantante da musical?
– Di essere un’ottima interprete di musicals lo avevo capito già da bambina quando
mi rifugiavo nel cinema sotto casa a Roma, il mitico cinema teatro XXI aprile, e
ci restavo per delle ore vedendo tutti i films musicali degli anni ’50 e tutti
gli avanspettacoli (varietà gloriosi) di quegli anni, ma per scoprire di
esserlo veramente doveva arrivare, nel ’78, Tony Cucchiara a darmene la
possibilità con Pipino il Breve, un sodalizio, il nostro, che dura ancora per
fortuna perché ci stimiamo e amiamo reciprocamente.
– Nel tuo DNA c’è anche una certa “sicilianitudine” che fa parte del tuo bagaglio sia artistico che di percorso
di vita che ti ha portato a lavorare per più di trent’anni con il teatro
Stabile di Catania e a interpretare tutti i musical del “siciliano” Tony
Cucchiara, il maestro del musical italiano: quanto ti senti siciliana? In cosa?
– Siciliana perché figlia di siciliani e per passione entusiasmo caparbietà e permalosità. Lo
ripeto, siciliana nella passione e nell’impegno forte e coraggioso con la vita
, algida inglese nelle scelte non fatte in tempo; mi spiego, se avessi studiato
la lingua inglese, che adoro, a 13 anni alle scuole medie oggi sarei CERTAMENTE
quella Lansbury a cui molti critici mi hanno paragonata, modestia a parte,
anzi…senza falsa modestia!
– Quali sono stati i registi che hanno più inciso nella tua formazione artistica? Quali colleghi e colleghe ricordi con più affetto e riconoscenza?
– Giorgio Strehler, Giancarlo Cobelli, , Massimo Castri, Filippo Crivelli, Armando Pugliese e, ultimo ma non ultimo, Louis Pasqual che ama le donne attrici! Fra gli attori uno per tutti: TURI FERRO! Fra le attrici Lina
Volonghi, Sarah Ferrati, Lilla Brignone e l’amica- sorella Ida Carrara,
splendida Beatrice nel Berretto a sonagli accanto a suo marito Turi.
Ecco, questo è il resoconto della mia breve chiacchierata con Anna Malvica che potremo applaudire la prossima primavera con lo Stabile di Catania ne “I giganti della montagna”, l’ultima opera di Pirandello:
un’ennesima sfida per questa grande artista che nasconde sotto la maschera di
donna timida e riservata la grinta e la classe di una signora del palcoscenico
che mi onora della sua amicizia.
