Pericolo! Caduta cervelli al Teatro Lo Scantinato, recensione di Daniela Domenici
Uno dei luoghi teatrali più piccoli di Firenze che però, magicamente, ogni volta si trasforma sia per accogliere i suoi affezionati spettatori che in base alle esigenze del testo da mettere in scena: questo è il teatro Lo Scantinato.
E nonostante sia così minuscolo ci offre, ogni volta, il proprio spettacolo interpretato da due cast, chiamati cast A e cast B, che si alternano alquanto democraticamente per offrici due varianti, due visioni, dello stesso testo.
E ieri sera il cast B, composto da Eleonora Cappelletti, Andrea Iodice, Marco Bernabò, Francesco Lambardi, Michele Barni, Sara Benevieri e Benedetta Niccolai, ci ha regalato “Pericolo caduta cervelli”, quasi due ore ininterrotte di sketches frizzanti, mai un attimo di pausa, sotto l’attenta e affettuosa regia di Andrea Bruni che è anche l’autore e supervisore del testo.
Durante la serata c’è stato anche il debutto di diversi gruppi del primo anno della scuola di recitazione ed una impegnativa prova degli allievi del terzo anno.
Scenografia essenziale, quasi inesistente, a dimostrazione che quando si vuole fare “teatro” non c’è bisogno di sfarzosi costumi o scene faraoniche: bastano quattro cubi di legno su cui ci si può sedere o salire e qualche cambio veloce di costumi per provocare le risate sincere e calorose del numeroso pubblico presente.
Impossibile elencare i tantissimi “momenti” di divertimento della serata, deliziosa Eleonora Cappelletti in veste di presentatrice e anche di giardiniera-pseudo consulente matrimoniale ma bravissimi davvero tutti: un applauso collettivo e meritato.
E concludo con le parole di Andrea Bruni, storico componente della compagnia, che torna al suo primo amore con nuova e coinvolgente energia: “Non potrò mai scordare l’emozione e lo spiazzamento delle prime serate dello Scantinato, senza saperlo, per caso, avevamo dato al pubblico quello che aspettava da tempo. Le serate erano sempre piene e la gente accettava anche di stare in piedi o anche fuori dalla porta per poter almeno ascoltare… Quell’entusiasmo mi ha dato la spinta per crederci ed iniziare la mia carriera, hanno creato il legame indissolubile che mi riporta sempre a casa, allo Scantinato. Un posto che a quei tempi (sono passati già 13 anni…sigh) era una scheggia impazzita della programmazione teatrale fiorentina, che adesso è diventato un “classico”. Una definizione bella ma un po’ pericolosa… Se riusciremo a far passare al pubblico anche solo l’1% delle risate che ci siamo fatti alle prove… saremo a buon punto. Sono molto curioso. Ah già, ma io sono il regista e dovrei sapere più degli altri cosa accadrà! Macché, sennò che gusto c’è… io sono il primo dei cervelli in fuga, e non so nemmeno da cosa sto scappando. Buon divertimento!”
Si replica fino al 9 febbraio.

Grande Andrea Bruni, Grande Eleonora e, a quanto leggo, bravissimi tutti!
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