Le rose nere di Firenze di Michele Giuttari, recensione di Daniela Domenici
Il gruppo degli scrittori fiorentini di thrillers si arricchisce ogni giorni di più di nomi nuovi: dopo Mario Spezi, Jacopo Chiostri e Marco Vichi (sono quelli che ho letto e recensito finora) ecco Michele Giuttari che non è fiorentino doc perchè originario della provincia di Messina ma d’adozione essendo stato per qualche tempo Capo della Squadra Mobile di Firenze.
Questo suo “Le rose nere di Firenze” è il suo thriller più recente preceduto da altri tre che hanno come denominatori comuni l’ambientazione a Firenze e il protagonista, il commissario Michele Ferrara.
Più di 460 pagine che scorrono via velocissime per il ritmo serrato degli eventi narrati, per i capitoli brevissimi che portano sempre nuovi indizi e allargano il cerchio degli indagati, per le perfette descrizioni di Firenze che lasciano trapelare un innamoramento dell’autore per la città in cui ha lavorato; pochi i dettagli fisici dei protagonisti e molta attenzione, invece, alla caratterizzazione psicologica di ognuno di loro, per la sottoscritta un elemento positivo che rende più fluida la narrazione.
Il commissario Ferrara si trova, questa volta, a indagare su una serie di efferati delitti che sembrano non avere alcun apparente filo conduttore ma lentamente invece emerge un inquietante elemento che li collega: il satanismo e le messe nere, insomma tutto quel sottobosco di occultismo che non s’immagina sia così esteso e ramificato ma che, purtroppo, esiste anche in una città come Firenze.
Michele Giuttari si va quindi ad aggiungere, a pieno merito secondo il personalissimo parere della sottoscritta, alla lista dei giallisti fiorentini..

Sono straordinari questi giallisti fiorentini…..ce ne è un altro: Marcovaldi, pisano, con i suoi investigatori del BarLume di Pineta….
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