Un altro esempio di ottima sanità di Daniela Domenici
Come ormai molte e molti di voi sanno ogni volta che vivo, sulla mia pelle, un esempio di buona o, addirittura, ottima sanità sento l’esigenza di renderlo pubblico perché in un Paese come il nostro in cui si ha la tendenza a far sapere solo quello che non funziona VOGLIO portare alla luce e condividere quanto di positivo, piccolo o grande che sia, mi capiti.
E una volta ancora da quando sono tornata a vivere a Firenze, poco più di due anni fa, ho vissuto un esempio di perfetta, ottima efficienza e professionalità sanitaria condita da umanità, disponibilità e sorrisi.
Mi sono stati prescritti dei raggi venerdì scorso e subito dopo mi sono recata in una Humanitas, Società di Pubblica Assistenza, per prendere l’appuntamento con un radiologo. Me lo hanno dato per questa mattina, poco più di 48 ore dopo, considerato il fine settimana.
Mi sono presentata prima dell’orario previsto (la mia solita mania della puntualità), una velocissima fila per pagare il ticket (c’erano, allo sportello, le solite quattro simpatiche e professionali signore di venerdì scorso) e subito al reparto radiologia dove sono stata accolta da un altrettanto simpatica e anziana signora “rotellata”, come direbbe il mio amico Franco Bomprezzi, che mi ha invitato a sedermi e si è incuriosita, commentandolo, nel vedermi subito fare uno dei miei amatissimi “schemi in bianco” di parole crociate nell’attesa del mio turno.
Turno che è arrivato dopo pochissimi minuti: una dottoressa, giovane e gentile, mi ha invitata a seguirla, mi ha chiesto una breve anamnesi della patologia per la quale mi trovavo lì, mi ha subito fatto due lastre e mi ha invitato ad attendere fuori il referto.
Nel giro di pochi minuti non solo è arrivato quello “cartaceo”, classico diciamo, ma da un “aggeggio” tecnologico vicino alla simpatica signora rotellata è spuntato, come da un’astronave, il cd con le mie due lastre che è stato inserito nella busta e a me consegnato con un sorriso e un saluto.
Il tutto è durato forse mezz’ora, non di più, e non ho pagato cifre astronomiche per avere questa prestazione, soltanto il ticket nazionale previsto: 27 euro.
Fai bene a fare pubblicià alla “buona sanità” perchè sembra una merce rara dato che si parla solo della “mala”. Invece c’è tanta capacità, disponibilità e professionalità a volte anche quando si lavora con mezzi ridotti all’osso….
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grazie 🙂
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Fai bene a pubblicizzare questi esempi di buona sanità. Qui al Sud, tra ospedali al collasso e dottori della Asl non proprio professionali, proviamo un pochetto di invidia !!
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