Un docente tra gli alunni…di Daniela Domenici
Stamattina mi è capitato un episodio davvero delizioso che ho il piacere di condividere con voi.
Sono arrivata a scuola prima dell’orario per la mia solita, inguaribile, maniacale puntualità-anticipo e sono stata “acchiappata” al volo per andare a fare una breve sostituzione in una prima in attesa che il docente finisse il suo momentaneo impegno.
Sono entrata e ho cominciato, come mio solito, a presentarmi e a parlare degli argomenti più vari, as usual, e gli occhi dei bambini, dopo poco, erano tutti rivolti verso di me.
Siccome ho detto, tra le altre cose, che scrivo e pubblico recensioni teatrali uno di loro, dall’ultima fila, mi chiede se conosco il suo papà che è attore e scrive anche testi; mi faccio dire il suo nome e gli rispondo che sono dispiaciuta ma, fino a oggi, non mi è mai capitato di applaudirlo e recensirlo e che spero di farlo presto.
Poi racconto loro che sono laureata in russo e alcuni mi chiedono, come accade spesso, di scrivere qualche parola in questa lingua sulla lavagna. Li accontento e una delle bambine mi dice che sa leggere cosa ho scritto perché è moldava e allora la invito a leggerla a voce alta per i compagni. Io ne approfitto per suggerire a lei l’ascolto di uno dei brani che amo di più: “La Moldava” di Bedrich Smetana e lei se lo segna.
Dico poi che nel mio sito ho creato anche l’angolo della scuola e che sarei felice se qualcuno/a di loro mi facesse leggere, per poi pubblicarla, qualche sua poesia o filastrocca o fiaba. E una delle bimbe mi dice che ne ha appena scritta una e mi chiede se me la può dare per il mio sito. Nel frattempo il collega che doveva fare lezione era ritornato e io ero quindi pronta per terminare la mia breve sostituzione; lui mi stupisce perché, con un sorriso delizioso, mi dice “rimani pure, mi siedo anche io con loro e ti ascolto, faccio anche io l’alunno”…vi potete immaginare il mio stupore, ho provato a insistere ma lui si è davvero seduto in un banco vuoto in prima fila e si è divertito ad ascoltare quello che dicevo ai suoi alunni.
Non si finisce mai di stupirsi in senso positivo, ringrazio il collega per questo suo gesto; di seguito pubblicherò la poesia di questa bambina.
Grazie a te, vieni quando vuoi in classe!
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lo farò 🙂
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se i grande non è la prima volta che lo dico …che dire di più? non si può…..
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grazie carissima, troppo buona 🙂
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mitici prof, tu e l’altro! anche io sono laureato in russo, wow!
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ma davvero, ecco spiegata l’empatia virtuale tra noi 🙂
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probabilmente è così. Ho avuto anche la fortuna di poterlo insegnare al liceo, qualche anno fa.
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che bello ! 🙂
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una meraviglia assoluta
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🙂
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non vedo l’ora di leggere i tuoi post, tutte le volte che consulto il blog
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grazie, gentilissimo 🙂
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prego
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Per questo amo la scuola! 🙂
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🙂
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Daniela in cathedra !!
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🙂 🙂 🙂
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Aspetto la poesia della bimba e sono contenta che esistano docenti come il tuo collega insieme a te e a chissà quanti altri!!!!!……cosa hai detto dopo???? Bacioni
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già pubblicata la poesia, Maria Luisa, subito dopo 🙂 grazie per le tue parole piene d’affetto…:-)
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Che simpatico questo insegnante!!!
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