“Il silenzio” di Antonietta Villano
Non c’entro più qui dentro
ovunque mi rigiri urto contro le dure pareti di questa cella
il mio corpo è livido e calloso
insisto per uscire
busso, grido silenziosamente
nessuno potrà sentirmi
le teste intorno a me sono chine
forse se guardassero capirebbero
il mio grosso volume lambisce ormai le pareti della cella
solo qualche secondo e…ecco lo scoppio
un boato che si allunga per kilometri e kilometri
le teste che si alzano pigramente
guardano e riassumono l’antica posizione
forse le ho solo disturbate.
