“Calzature, situazioni, persone” di Beatrice Bausi Busi, recensione di Daniela Domenici
Mai trovato prima un libro che rispecchiasse così perfettamente l’autrice che ho il piacere di conoscere de visu; “Calzature, situazioni, persone” è esattamente come Beatrice Bausi Busi mi si è presentata la prima volta che ci siamo incontrate: travolgente, divertente, passionale, versatile, colto, variegato come le tante sfaccettature della vita, come le innumerevoli situazioni che ci fa vivere, vita fatta di “colori e profumi, cibo e ricordi, capi d’abbigliamento, pensieri, animali, luoghi, sogni a occhi aperti”.
E’ una raccolta di diciotto racconti di varia lunghezza, sei per ogni sezione che hanno come sottotitolo “storie da Firenze, dalla Toscana, dal resto dell’Italia…che in fondo è uno stivale” e già da queste parole avete la misura dell’ironia che fa parte del DNA di Beatrice Bausi Busi che infatti scrive: “tra i pagliacci e i comici, la storia l’ha sempre dimostrato, vi sono le persone più riflessive e serie che esistano al mondo, che di frequente usano per il bene altrui l’arma del sorriso”; in ogni suo racconto si respira “accoglienza e rispetto per passioni, sensazioni sensitive, turbamenti, idiosincrasie, retaggi e un palpabile affetto per i personaggi-interpreti dei diversi episodi, uomini e donne di ogni età”.
Non saprei proprio quale dei diciotto racconti eleggere a preferito, ognuno di loro mi ha colpito per un particolare, che sia l’uso assolutamente straordinario del vernacolo fiorentino (“Olivia” per esempio ma ce ne sono anche tanti altri) o quello dello “stream of conscousness” (“Rosso anemone”, il racconto iniziale) o l’escamotage del dialogo, che è in effetti un monologo, con un altro personaggio che solo alla fine si capirà chi sia (“Il talento di un santo”) o l’uso originale della suspense per cui solo alla conclusione ci si rende conto di cosa sia veramente successo (“Prendi in mano il mio cuore”).
Ognuno dei racconti è un piccolo gioiello di Amore e Gratitudine per la Vita e infatti l’autrice pone a conclusione della raccolta questi suoi versi: “GRAZIE/ alle passioni/ alle emozioni, alla spiritualità/ e alla carnalità/ che compongono la vita”. Grazie a te, Beatrice, per averci regalato queste tue piccole grandi perle di saggezza.

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Ringrazio te Daniela, della tua recensione che denota un grande dono che mi hai fatto: quello della tua attenzione. E’ un libro facilmente leggibile il mio, ma in realtà scritto per lettori molto attenti, che non si fermano alla superficie e all’apparenza ma sanno indagarsi attraverso ciò che può loro arrivare da ogni frase, ogni parola. Grazie perché so che hai introdotto in ogni mio vocabolo una sonda invisibile fatta non solo della tua consuetudine alla lettura ma anche o forse soprattutto della tua capacità d’introspezione ed empatia. E a tua volta sei stata così disponibile e aperta da lasciarti penetrare dal mio modo di esprimermi scrivendo, e da assimilare il più profondo succo di quel che ogni “storia” voleva trasmettere. Con affetto ancora grazie!
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grazie con tutto il ❤ per queste tue parole, Beatrice 🙂
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Sì, dalle tue parole esce fuori proprio lei… Beatrice!!!
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grazie 🙂
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