Oggi…sant’Elia di Enna

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ho voluto dedicare un post a questo santo sia perché mi ha affascinato la sua vita avventurosa sia perché è venerato da due chiese sia perché… proveniva dalla città di Enna nella cui provincia ho vissuto quattro anni…

Sant’ Elia di Enna, al secolo Giovanni Rachites (ίωάννης ῥαχίτης) (Enna, 822-823 – Salonicco, 17 agosto 903), venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.

Elia è conosciuto anche come Sant’Elia il Giovane, o lo Juniore, per distinguerlo dal profeta biblico Elia.

Egli visse una vita estremamente avventurosa nell’IX secolo e fu protagonista di alterne vicende e ripetute peripezie.

L’invasione araba della Sicilia costrinse Giovanni ad abbandonare la città natale, che fu espugnata dai Saraceni nell’859 nonostante la sua validità di roccaforte militare. Gli arabi riuscirono comunque ad imprigionare Elia, che fu così portato in Africa per essere venduto quale schiavo. Dopo essere riuscito a liberarsi, Elia decise di predicare il Vangelo, mettendo più volte a repentaglio la propria stessa vita, e, giunto in Palestina, ricevette l’abito monastico dal Patriarca di Gerusalemme. Dopo tre anni trascorsi in un monastero del Sinai, frate Elia intraprese un’avventurosa serie di viaggi, recandosi prima ad Alessandria d’Egitto, quindi in Persia, ad Antiochia e nuovamente nel continente nero. Dopo che nell’878 anche Siracusa cadde in mano araba, Elia tornò sull’isola, dove incontrò a Palermo l’anziana madre, ed a Taormina conobbe Daniele, suo nuovo discepolo. Risalendo verso nord, Elia soggiornò in Calabria, dove fondò nell’anno 884, nella “Valle delle Saline” e precisamente sul Monte Aulinas (odierno Monte Sant’Elia del comune di Palmi, che da lui appunto prende il nome), un monastero in seguito a lui intitolato. Le invasioni arabe fecero riparare Elia prima in Grecia, a Patrasso, e poi sulle montagne dell’Aspromonte, in località Santa Caterina.

Elia era ormai un conosciutissimo monaco, allorché si recò in pellegrinaggio a Roma. Le peripezie, i prodigi e l’opera vastissima di evangelizzazione che Elia aveva svolto in tre continenti estese la sua fama fino a Costantinopoli, dove l’imperatore bizantino Leone VI, detto il Filosofo, lo invitò a soggiornare. Elia però, ormai ultrasettantenne, nonostante avesse cominciato il viaggio per Costantinopoli, si ammalò e morì a Tessalonica, l’odierna Salonicco, ormai prossimo alla sua méta. Il fedelissimo amico e compagno, il monaco Daniele, fece tumulare Elia nel monastero del Monte Aulinas, presso Palmi, dal santo fondato.

Luoghi di culto dedicati al santo

In Italia sono dedicate al santo di Enna le seguenti chiese:

Inoltre, sempre a Palmi, gli furono intitolati la montagna, sulla cui sommità sorge la chiesa, ed una via del centro storico cittadino ed infine, ogni terza domenica del mese di luglio, viene celebrata la festa di Sant’Elia.

da WIKIPEDIA