“Stipula…” di Daniela Domenici
Data la mia inesauribile, inestinguibile passione per l’etimologia delle parole questa mattina mi è venuta voglia di conoscere quella del sostantivo “stipula” che ricorre in ogni mail di convocazione delle scuole “…per la stipula di un contratto di lavoro…”.
E ho trovato che “stipula” è, naturalmente, un termine di origine latina, è un diminutivo, vuol dire “pagliuzza” o, meglio, “piccola stoppia”, cioè il residuo che rimane nei campi dopo la trebbiatura.
Ho letto anche quando si firmava un accordo i contraenti spezzavano in due una “stipula”, una pagliuzza appunto, per siglarlo e che forse, quindi, l’utilizzo attuale, nella terminologia legale, di questo sostantivo derivi da questa usanza.
Ma la paglia, come tutti sappiamo, è facilmente infiammabile, deperibile; infatti quando vogliamo dire che una passione è stata passeggera utilizziamo la frase “solo un fuoco di paglia”, una stipula, appunto. Quindi la stipula di un contratto potrebbe essere un accordo non duraturo, transitorio se volessimo dare il giusto valore al sostantivo latino “stipula”…
