Lizzie Magie, l’inventrice del Monopoly e non solo, di Monica M. Smith, da me tradotto e rielaborato

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In onore del Mese della Storia delle Donne sono felice di annunciare che Elisabeth “Lizzie” J. Magie Phillips, nata nel 1866 e morta nel 1948, sta finalmente ricevendo l’attenzione dovuta come inventrice del gioco che alla fine divenne “Monopoly”.

Un nuovo libro della giornalista Mary Pilon “The Monopolists: Obsession, Fury, and the Scandal Behind the World’s Favorite Board Game” ha ricevuto molta diffusione sui media per aver portato alla luce la storia controversa del gioco.

Penso che questa storia sia un grande esempio di come il processo d’invenzione sia spesso molto più complicato e interessante del cliché di un singolo inventore che ha il suo momento “eureka!” e arriva con un prodotto commerciabile.

Nata nell’Illinois nel 1866 Lizzie Magie andò a vivere da sola nell’area di Washington DC negli anni ’80 e lavorò come stenodattilografa al Dead Letter Office.

Il suo primo brevetto fu per macchina da scrivere nel 1893 che essenzialmente aiutava a muovere la carta attraverso i rulli della macchina più facilmente.

Magie divenne interessata alle teorie antimonopoliste di Henry George, un politico ed economista che credeva che una singola “land value tax” avrebbe spostato la pressione fiscale verso i propietari terrieri ricchi. Questo le dette l’ispirazione per disegnare un gioco da tavolo per insegnare le teorie economiche di George ad amici e colleghi.

Mentre viveva a Brentwood, MD, Magie brevettò la versione originale del suo gioco da tavolo (brevetto n. 748,626). “The Landlord’s Game” aveva un percorso quadrato dove i giocatori iniziavano da un angolo che rappresentava una mappa del mondo con la frase “Labor Upon Mother Earth Produces Wages”.

I giocatori lanciavano il dado per avanzare negli spazi dove pagavano per le proprietà, le ferrovie, le “utilities”, per esempio la franchigia sull’acqua, e le tasse incluso il secondo angolo dove si pagavano tasse sul carbone “di assoluta necessità”. Il terzo angolo aveva sia una “poor house” che un “public park”. E il quarto era una proprietà posseduta dal “Lord Blueblood” di Londra dove, se ci capitavi, dovevi seguire queste istruzioni “No Trespassing Go to Jail” (non oltrepassare altrimenti vai in prigione).

Si era intanto sposata con l’uomo d’affari Albert Philips e così usò il nome Elizabeth Magie Phillips per versione e il brevetto del 1924. Ecco come lei stessa descrive il gioco “lo scopo del gioco non è soltanto dare divertimento ai giocatori ma illustrare loro come sotto l’attuale o prevalente sistema di possesso della terra il proprietario terriero ha il vantaggio su altri imprenditori e anche come la singola tassa scoraggerebbe la speculazione terriera”.

Durante gli anni ’20 e ’30 del 1900 versioni del suo gioco da tavolo circolavano tra i college e le comunità nel nordest e nel mid-Atlantic. Ecco dove la storia prende una svolta inaspettata.

Come racconta Edward Dodson ”il gioco fu presentato da Eugene Colonel e Ruth Raiford a Charles Todd che viveva a Germantown, PA, il quale lo fece vedere a Charles ed Esther Darrow. Tutte queste persone frequentavano la Quaker Westtown School. La connessione seguente con Atlantic City capitò a causa della stretta associazione della Westtown School con l’Atlantic City Friends’ School. Come Todd in seguito ricorderà “la prima persona a cui lo insegnammo dopo averlo imparato fu Darrow e sua moglie Esther. Darrow mi chiese se potevo scrivere le regole del gioco, accettai e le detti a Darrow”, la versione mostrata a Darrow riportava i nomi delle strade di Atlantici City, NY, che erano apparentemente stati aggiunti al gioco da una donna chiamata Ruth Hoskins.

Perché è importante questa backstory?

Bene, quando la Parker Brothers iniziò a vendere “Monopoly” nel 1935 la arricchirono con la storia romantica di come Charles Darrow aveva creato il gioco nella sua cantina per sostenere la sua famiglia durante la Depressione. Darrow ottenne il brevetto per “Monopoly” nel dicembre 1935 e né lui né la Parker Brothers menzionarono “The Landlord’s Game. Da notare che “Monopoly” ritraeva nomi di città di Atlantic City come Baltic Avenue, Boardwalk e Marvin Gardens e non quelli quelli di Philadelphia dove Darrow viveva.

Nel gennaio 1936 nell’Evening Star di Washington, DC apparve un articolo sull’inventrice locale Elizabeth Magie Phillips che viveva a Clarendon, VA. L’autore faceva notare che “Monopoly” sembrava molto simile a “the Landlord’s Game” e riferiva che lei aveva venduto il suo brevetto per il gioco da tavolo alla Parker Brothers nel novembre 1935 per soli 500 dollari e nessun diritto d’autore.

Per aggiungere il danno alla beffa “Monopoly” divenne un fenomeno mondiale con il nome di Darrow come inventore mentre lei morì dimenticata. Grazie in parte a una disputa sui brevetti degli anni ’70 tra la Parker Brothers e il disegnatore del gioco “Anti-Monopoly” Ralph Anspach le vere origini del gioco da tavolo più venduto al mondo sono state svelate e solo ora Elizabeth Magie Phillips sta avendo l’attenzione e il merito che merita.

http://invention.si.edu/woman-inventor-behind-monopoly