“Poeti in bici”, silloge a cura di Giancarlo Bianchi e Franco Manescalchi, edizioni Polistampa, recensione di Daniela Domenici
Dato che le rotelle del mio cervello “pedalano” in continuazione e dato che il consorte, prima di essere maratoneta, è stato ciclista quale miglior dono di questa silloge, curata da Giancarlo Bianchi e Franco Manescalchi per le edizioni Polistampa, nata dopo un incontro letterario tenutosi a Firenze in occasione dei mondiali di ciclismo del settembre 2013.
Vi sono raccolte 39 poesie, elencate in ordina alfabetico di autore/autrice, quasi metà delle quali (e qui parla colei nel suo sito si occupa di donne ormai da tempo…) sono state composte da donne, per l’esattezza 20.
Simpatica la prefazione di Manescalchi che è riuscito a stilare una lista alquanto lunga di poeti che hanno dedicato alcuni loro versi alla bicicletta, da Pascoli a Neruda, da Rodari a Palazzeschi; unico neo: non c’è neanche una poetessa, menomale che ce ne sono tante nella silloge…
Tre di queste liriche sono dedicate a Marco Pantani, quelle di Patrizia Fazzi, di Anna Balsamo e di Alfredo Vernacotola, una alla prima ciclista italiana, Alfonsina Strada, da parte di Ornella Fiorentini e una al primo cicloturista italiano della storia, luigi Masetti, da parte di Giancarlo Bianchi.
Quattro poesie utilizzano la rima baciata o alternata, quelle di Martina Brizzi, Antonio Giordano, Antonio Imposimato ed Evaristo Seghetta Andreoli; due liriche, infine, sono dedicate al padre da parte di Senzio Mazza e Clara Nistri.
Concludo con la deliziosa composizione poetica che Roberto Piumini ha dedicato alla bicicletta:
Bicicletta
due ruote
leggere
due pensieri
rotondi
pieni di luce
per capire la strada
e sapere
dove conduce.
Bicicletta
due ruote
sottili
due idee
rotonde
piene di vento
per pensare discese
e sapere
la gioia
e lo spavento.
Bicicletta
due ruote
leggere
due parole
rotonde
piene di festa
per parlare col mondo
e sapere
quanto ne resta.
