“Sfumature agrodolci”, silloge poetica di Emanuela Antonini, recensione di Adele Libero
Un titolo suggestivo per questa autrice perugina, donna molto attiva nella cultura.
La silloge si apre con alcune poesie giovanili – scritte tra i quindici e ventuno anni – che registrano, con versi diretti, vergati in uno stile molto intimo e confidenziale, quasi diaristico, le prime emozioni d’amore, i primi sogni e le prime illusioni. Molti i riferimenti alla natura ed alla bellezza dei paesaggi.
In uno stile più appassionato e sentimentale, seguono sei poesie d’amore, un amore ormai più ricco e totale, che comporta momenti di emozioni fortissime:
Da Arrivederci
I ricordi sono cavalli impazziti
Scalpitano, si rincorrono
Fino a condurmi al sentiero mai dimenticato
Oppure da Scambio d’amore
Nel terremoto dell’anima
Emozioni incandescenti
Scorrono impetuose come rivoli di lava
Infuocando la nata passione
Ma anche di momenti di grande pathos:
da Ritrovarsi
Il passato libero da catene
Spiega le ali per incontrare il presente
Sull’orbita ellittica delle emozioni
Chiudono la raccolta poesie di argomento più vario, che conducono il lettore per le vie dell’anima dell’autrice. Il suo spirito è cresciuto, ha conosciuto varie esperienze vitali, inclusa la maternità, splendidamente espressa nella poesia “Silvia”, ma la mente ha sempre bisogno di comunicare il suo desiderio di libertà e leggerezza:
da Gabbiano
Al cielo hai gridato la tua tristezza
E come piuma leggera
Dondolato dal vento
Ti sei lasciato trasportare
Per trovare nuova via al tuo andare.
