“Nuvole che corrono” di Santina Gullotto, recensione di Daniela Domenici

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“Una creatività multiforme, innata e spontanea…: così inizia il mio contributo inserito in quest’opera di Santina Gullotto, un’amica che vive a Randazzo, paese alle pendici dell’Etna nella valle dell’Alcantara.

Santina ha voluto raccogliere in questo suo libro tre suoi racconti lunghi dal titolo “Schiavi senza catene – Quel mostro che uccide – Nuvole che corrono” e ha voluto arricchirli con alcune sue poesie e fotografie, con quadri da lei dipinti a olio e, ancora, con citazioni bibliche tratte sia dall’Antico che dal Nuovo Testamento, un perfetto mix che rende questa sua opera molto interessante e che dà vari spunti di riflessione.

Traggo dalla sua prefazione a “Schiavi senza catene”: “siamo gli schiavi di oggi e di ieri delle più assurde convinzioni e di ancora più assurde manipolazioni (che lasciano) ematomi della mente che ti spingono verso un coma forzato per far riposare la mente che cammina verso illusioni…che non verranno mai mantenute, che saranno solo fumo negli occhi…” e nel secondo racconto approfondisce questo suo pensiero aggiungendo che c’è un mostro, tra i tanti, che uccide: è il tarlo della sopraffazione, dell’invidia, dell’egoismo, “il male dell’egoismo invade dentro fino a dilaniare l’anima e la mente; il crollo del corpo è poi relativamente conseguente…”.

Questa raccolta si conclude però con un messaggio di speranza, di positività, di fede affidata alle nuvole; sentiamo come ce lo racconta l’autrice “…a volte si vorrebbe essere come una nuvola e correre lontano avanti e indietro nel tempo sia per consolarsi con i bei ricordi sia per fuggire lontano dai problemi inevitabili. Per questo ho deciso di affidare alle nuvole che corrono i miei problemi per alleggerire la vita e il cuore, per ricordare le emozioni di un tempo…”

Complimenti, Santina, per questa silloge così varia e originale.