“Notturno” di Adele Libero

notturno

 

M’aprivo a te nel fiore della notte,

qual gelsomino intenso ed ammaliante,

le braccia circondavano le stelle,

fremendo a un suono d’arpa inconsistente.

Di giorno questo amore si perdeva

tra le montagne delle incomprensioni,

in volti opachi, fissi nelle ciglia,

in liti alte com’onde superbe.

La sera, poi, slegava le contese

e ci avvitava in un abbraccio caldo:

dov’ero io, dov’era quel confine

che dell’amore ignorava l’alba ?