Le donne che producono (e bevono) birra, di Sue Cooper, da me tradotto e rielaborato

Una comune idea sbagliata che esiste ancora oggi è che la birra sia per gli uomini, da bere nei pub con altri uomini. Oggigiorno questo non è più vero.
È quasi per crollare e mostra alle donne che l’industria della birra è una carriera altamente remunerativa con opportunità sconfinate. Ci sono moltissime donne sommelier di birra ora (prendete Melissa Cole e la sua guida alla birra per ragazze) che stanno realmente mostrando al mondo che la birra non è solo per uomini.
Oggi io sono co-proprietaria e direttrice della Little Valley Brewery nello Yorkshire occidentale ma la mia carriera non è iniziata con la birra. La mia laurea che è in Studi Comunitari mi ha portato in giro per il mondo lavorando in ambienti pieni di sfide per aiutare a sostenere la crescita delle comunità all’interno.
È stato quando stavo lavorando in Nepal che ho incontrato il mio attuale partner, Wim, che uno scienziato del cibo è un birraio master. Quando il mio contratto in Nepal è finito ho pedalato con lui verso l’Inghilterra; piuttosto che prendere una aereo o un bus ho deciso di fare un viaggio più lento pedalando per vedere un po’ del mondo.
Lavorare in una birreria è un grande cambiamento rispetto a quello che ero abituata a fare – è accaduto dopo una serie di circostanze personali ed è stato forse guidato dal fato. La morte dei miei genitori (quasi allo stesso momento) mi ha condotto nella birreria per il poco tempo che mi rimaneva dopo aver avuto cura di loro.
Wim ha creato la Little Valley Brewery nel 2005 e io ho iniziato a trascorrere il mio tempo libero là aiutando in varie mansioni. Una volta che ne sono stata coinvolta è sembrato giusto che anche io supportassi il lato commerciale del business. Penso che molte delle mie abilità progettuali e umane che ho imparato nella mia precedente carriera fossero facilmente trasferibili ed è stato così.
L’intero movimento del lavoro negli anni scorsi ha portato la birra fuori dai pub e nelle vite quotidiane della gente come bevanda da scegliere. La varietà di sapori e tipi di birra sul mercato è ampia cosicché ce n’è veramente una per ognuno/a.
Sono responsabile della gestione del business incluse le vendite, i conti, il marketing, le operazioni e la strategia. Faccio, e ho fatto, tutto dal dipingere le pareti a pulire i bagni e leccare i francobolli. Sono stata coinvolta in meeting con tanti acquirenti di birra, con politici e altri dignitari incluso il principe Carlo, nel parlare in pubblico e fare assaggi in piccoli e grandi negozi. Poi naturalmente ci sono lavori come pelare a mano lo zenzero che serve nella nostra “ginger pale ale”.
Generalmente è un po’ troppo ma questo è il modo in cui va una piccola azienda. È molto “non departmental”. Allo stesso tempo tengo sempre un occhio sulla strategia e sull’immagine più ampia. Bilanciare le azioni quotidiane con la strategia è sempre una sfida in una piccola azienda.
La parte migliore del mio lavoro è sicuramente produrre un prodotto che amiamo e in cui crediamo genuinamente. Ho sempre amato la birra ma prima di incontrare Wim pensavo solo al suo gusto – quello che mi piaceva o no. Da quando sono stata coinvolta nella birreria ho imparato molto di più su cosa ci voglia per fare la birra – è sia scienza che arte.
Una delle cose preferite nel mio lavoro è essere in grado di vedere il nostro successo quando vedo le nostre birre sugli scaffali dei rivenditori o a disposizione in un pub amato dai clienti.
Sono in questa carriera da otto anni e ha visto un tempo in cui l’industria era completamente dominata dagli uomini. Ora ci sono così tante donne in più che ci lavorano che è qualcosa che ho davvero voglia di veder continuare”.