Ogni giorno come fossi bambina, di Michela Tilli, recensione di Daniela Domenici

Un altro splendido libro che mi ha “chiamato” dalla mia nuova biblioteca e che mi ha appassionato ed emozionato a tal punto da averlo letto in un soffio e da sentire l’esigenza di parlarvene appena riemersa dalla sua magia.
Come mio solito non ho voluto leggere alcuna recensione né sapere niente dell’autrice prima di “entrare” con delicatezza nella storia di Argentina e Arianna, due donne di età e background diversi i cui percorsi di vita s’incrociano casualmente per un breve periodo; il viaggio che intraprenderanno insieme “sarà molto più che un semplice spostamento da un luogo all’altro. Sarà motivo di crescita per entrambe” (dall’intervista alla fine del libro): in queste parole è racchiuso, secondo me, il cuore della storia immaginata da Tilli alla quale tributo i miei primi complimenti per il ricco e variegato stile narrativo, elemento sempre più raro da trovare (qui parla la correttrice di bozze ed editor). E poi per la tenerezza e la delicatezza con la quale descrive i disagi, diversi ma pe certi versi simili, di Argentina e Arianna che troveranno un lieto fine inimmaginabile ma pieno di poesia.
È un libro che andrebbe proposto in lettura nelle scuole di ogni ordine e grado per aiutare i/le studenti a interagire meglio con compagne e compagni e i/le docenti e i genitori a intuire il non detto di alcune/i ragazze/i che può mascherare profondi disagi difficili da esternare. E perché no, anche per avvicinarsi con affetto al mondo delle persone anziane.