Filumena Marturano, al Teatro della Corte di Genova, recensione di Daniela Domenici

Uno dei testi più celebri e immortali del teatro di Eduardo De Filippo è arrivato sul palcoscenico del Teatro della Corte per la regia di Liliana Cavani, che con quest’opera debutta nella prosa, e ci ha regalato quasi due ore di apnea emozionale per una storia che è senza tempo e senza confini di lingua, perfettamente comprensibile e apprezzata anche al pubblico di Genova che ha tributato al cast meritatissimi e interminabili applausi finali.
Filumena Marturano, dolorosamente struggente, commovente, uno straordinario archetipo di madre che difende i suoi tre figli, una leonessa, è la superlativa Mariangela D’Abbraccio che avvince ed emoziona sin dalle prime battute; insieme a lei il bravissimo Geppy Gleijeses nel ruolo di Domenico Soriano che riesce splendidamente a caratterizzare le varie fasi del cambiamento di quest’uomo fino al celebre epilogo di accettazione “Filumena crede nella vita, la ama, la trova vivibile e per quello cerca di raddrizzare le storture , di vincere le ingiustizie. Eduardo deve aver amato moltissimo questa commedia perché è pura vita” dice la regista Cavani che ringraziamo per averci regalato questa “pura vita” di Filumena.
Completano il cast Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Fabio Pappacena, Adriano Falivene, Gregorio Maria De Paola e Agostino Pannone. Belle le scene e i costumi di Raimonda Gaetani.
Si replica fino al 25, lasciatevi emozionare da Mariangela e Geppy!
http://www.italianotizie.it/2018/02/22/filumena-marturano-al-teatro-della-corte-genova/
Si, è una storia talmente bella, talmente affascinante, che lascia a bocca aperta i lettori o gli spettatori di ogni tempo. Filumena è una gran donna, sebbene sia stretta tra povertà ed una moralità tutta sua, che le impedisce per tre volte di non dare la vita ai figli che aspetta. E che le vorranno bene, da grandi, nonostante il “mestiere” della madre, abbracciandola e donandole ciascuno di essi quello che può, compresa la gioia di essere nonna. Una storia immortale, fuori da ogni tempo, perché replicabile e sempre attuale. Grazie a Daniela di averla raccontata ed agli attori di averla messa in scena, per non dimenticare un autore così grande del novecento!
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grazie, Adele! 🙂
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