Niente tane in terra e nidi in cielo, di Tiziana Mignosa
Quando la cristallizzazione
il bianco lo fa vedere nero e il nero bianco
la voglia ai piedi passa
di proseguire bene il viaggio
Procedere è ricordare
e non farsi vecchi accumulando
–chi si ostina a camminare storto
si costruisce intorno un fitto e buio bosco
–
L’evoluzione è per chi collabora
e fiducioso si lascia andare
ma anche per chi si predispone alla sofferenza
creando attrito e inutile resistenza
Ogni percorso è comunque benedetto
e ci conduce nell’unico punto dove possiamo andare
ma le strade non sono tutte uguali
c’è chi sceglie di stare bene e chi di stare male
Sicurezze come radici solo nella forma
-per fare entrare il sole gli alberi devono crollare-
quando si dimentica che la linfa buona
è solo quella della Fonte
Stessa è però la sorte che può toccare alle talee
-così tanto Amate dopo il crollo-
mettono radici e teneri germogli
ma dopo poco seccano
Dopo la catastrofe
lo spazio si fa ampio come la visuale
e si trovano zattere che prima di toccare terra infatti
in altre zattere ci portano
-Niente tane in terra e nidi in cielo-
per entrare dalla porta Maestra
non occorrono neanche
le cose più leggere
tiziana mignosa settembre duemiladiciassette