Rosalia Novelli, la pittrice siciliana che ha precorso i tempi, di Ester Rizzo
Tra i ritratti degli Artisti Siciliani esposti nella Biblioteca Comunale di Palermo, troviamo Rosalia Novelli, figlia di Pietro, il più importante pittore siciliano della prima metà del XVII secolo, ed anche architetto del Regno, autore di pregiate tele e importanti restauri. La sua fama è rimasta intatta sino ad oggi.
Ma sono in pochi a sapere che Pietro aveva una figlia, Rosalia, nata nel 1628, che fu un’eccellente pittrice e una donna che ha sicuramente precorso i tempi. Lavorava nella bottega del padre ma solo il pomeriggio, dato che la mattina si dedicava allo studio oltre che dei classici anche della matematica e della geometria.
Suo padre la portava spesso in giro per farle ammirare chiese, palazzi e monumenti palermitani e per Rosalia fu un vanto quando, ancora giovanissima, nella Chiesa del Gesù, realizzò due dipinti raffiguranti l’Annunciazione e la Purificazione di Maria, sulle pareti laterali della cappella dedicata alla Madonna di Trapani.
Rosalia si sposò per ben tre volte a causa di vedovanza. Nel 1647, il padre muore e lei non solo ne raccoglie l’eredità artistica ma anche la guida della Scuola. Di lei si scrisse:” la maniera di questa pittrice fu così aderente a quella del padre, di cui eseguì spesso copie, da creare qualche confusione”. E questa “confusione” ci fa intendere la grandezza artistica della pittrice.
Grazie alle ricerche documentarie di uno studioso gesuita, Padre Francesco Salvo, diverse tele della Chiesa del Gesù a Casa professa, oggi vengono correttamente attribuite a Rosalia Novelli. Anche il “Cristo deposto” del Museo Diocesano è una sua opera.
La sua fu una vita interamente dedicata all’arte. Dai pochi documenti ritrovati, la scrittrice Rita Alù, ha scritto un romanzo storico sulla vita della pittrice, dal titolo “Io Rosalia N.” che ci restituisce l’immagine di questa siciliana illustre ed anche la Palermo di quei tempi, con le sue 210 chiese, con gli innumerevoli monasteri e con la profonda devozione palermitana alla Beata Vergine Maria e a Santa Rosalia. In questo scenario si spense la vita terrena di Rosalia Novelli intorno al 1688.