sparute vitamine, di Tiziana Mignosa

La tua voce non è corda

dentro al pozzo

ma il volo del gabbiano

nell’azzurro immaginato

 

Eppure quand’è giorno

i miei occhi di stupore

riesci a colmare

 

Sparute vitamine

che sollievo

all’essenza ancora traballante

sanno donare

 

Questa è l’era in cui il nodo

l’intimità col pettine

riesce a trovare

 

e soffio polvere

sui logori calzari

che la strettoia dell’imbuto

hanno raggiunto

 

Come il tremore delle mani

davanti al sogno d’afferrare

così il bruco recita la fretta

 

ma è nel coraggio

che la farfalla

abbandonando goccia e negazione

d’azzurro e gioia il suo cielo veste

 

 

tiziana mignosa

agosto duemilatredici