Quella voce poco fa, di Saveria Chemotti, recensione di Daniela Domenici

Splendido, suggestivo, commovente, magico: con questi e tanti altri aggettivi ancora vorrei descrivervi il libro di Saveria Chemotti che ho letto in un soffio nonostante le sue 205 pagine che volano lasciando nel cuore il desiderio di ricominciare a leggerlo per emozionarsi ancora una volta.

la piccola Tilde (la straordinaria protagonista, NdR) nasce malformata da una misera donna che i paesani considerano una fattucchiera ma, contro ogni pronostico, sopravvive a ogni avversità con l’aiuto di alcuni personaggi fiabeschi…siamo nel 1914” ; la prima guerra mondiale è alle porte, il ventennio fascista sconvolgerà la vita anche di quella parte d’Italia dove vive Tilde, in una valle tra Verona e il Trentino; lei “segnata e rassegnata alla sua diversità se ne sta sui monti cercando di sopravvivere come tutti…” ma la sua vita cambia quando incontra Adamo, un brigante gentile molto Robin Hood, che sa vedere oltre la bruttezza del suo corpo.

Tilde ha un dono, una voce meravigliosa, cristallina, che l’aiuterà in vari momenti della sua breve, dolorosa vita in cui sarà aiutata da Bastiano, cacciatore di frodo dal cuore d’oro, Edvige, detta Gige, che le insegnerà i primi rudimenti di lettura e scrittura, Beppina, la perpetua, Basilia, la maestra di canto, Augusta, la moglie del federale, e infine la piccola Nina che diventerà quasi una figlia per lei.

Concludo con le parole della quarta che mi trovano pienamente concorde “mostruosa e meravigliosa è la protagonista, meravigliosa e poetica la scrittura che la racconta: una storia indimenticabile”: innamoratevi di Tilde e della sua voce…