il burrone, di Maria Grazia Marino

Sono caduta in un burrone, mi sono aggrappata al terriccio per
risalire, la terra sotto i piedi e le mani si sbriciola, un passo
falso e uno fermo allontanano il fondo, le mani cercano un
appiglio, i piedi scivolano, le mani si aggrappano di più, e
piano piano si vede il sole Ognuno dei vicini e dei più cari ha
fatto la sua parte per tenermi giù, chi spostando la mano che
riusciva a trovare il bordo, chi spingendo la testa che affiorava
in superficie, come sentire lasciare la tua mano quando stai per
sprofondare. Ho ricominciato a salire, ho scalato il burrone e
sono arrivata in cima, ho spolverato i vestiti, i capelli, ho tolto
la terra sotto le unghie e dentro le scarpe e ho camminato a
testa alta. Sono caduta ancora e forse cadrò di nuovo, ma il
burrone l’ho esplorato e lo conosco, è una grande fatica, ma
non mi fa più paura