Lidia Ravera: sull’aborto un salto indietro di 50 anni, di Nicoletta Tamberlich

foto di Claudio Onorati
“E’ impensabile che un diritto conquistato 50 anni fa venga abolito. Se mi guardo indietro, tutte le mie battaglie come per i diritti sulle donne, le vedo come sabbia tra le le mani.
In Usa, il tema dell’aborto è sempre stata materia di scambio politico come se sul corpo delle donne, si dovessero creare o distruggere alleanze. Un tema sempre a disposizione della battaglia ideologica e politica”.
Così la scrittrice e giornalista Lidia Ravera, autrice tra l’altro del libro cult ‘Porci con le ali’, assessore alla cultura e alle politiche giovanili tra il 2013 e il 2018 nella giunta regionale del Lazio guidata da Nicola Zingaretti, da sempre impegnata per i diritti delle donne, interpellata dall’ANSA sulla decisione della Corte suprema che ha ribaltato la storica sentenza Roe Vs Wade, che da quasi 50 anni garantiva a livello federale l’accesso all’aborto negli Stati Uniti.
Ravera racconta (si sente dalla voce irritata ed emozionata): “sono molto scossa, per una serie di motivi sono venute a trovarmi da un paio di giorni mia figlia e mia nipote di 6 anni che vivono in Texas, lei è sposata con un americano democratico, non mi piace saperle lì. Abitano a poche centinaia di metri dalla scuola dov’è avvenuta la strage dei bambini”. Ecco, ragiona Ravera, “questa è la grande America, un posto dove difendi ad ogni costo un feto di pochi giorni o settimane e poi consenti a un ragazzino appena maggiorenne di acquistare armi e compiere una strage in una scuola elementare. Ho passato giornate da incubo solo a saperle lì. Mia figlia mi ha spiegato che questa decisone sull’abolizione del diritto all’aborto era nell’aria da tempo quando c’era ancora Trump”.
L’aborto è illegale in Texas con effetto immediato, ha affermato il procuratore generale Ken Paxton, sottolineando che le strutture che offrono le interruzioni di gravidanza possono essere considerate “responsabili penalmente a partire da oggi”..
“Ecco appunto non ho parole – ribadisce Ravera- chi me lo doveva dire che dovevo invecchiare e vedere questo”.
Le donne, sottolinea la giornalista e scrittrice, hanno “tutto il diritto di scegliere se mettere al mondo un’altra persona oppure no, e quando farlo. Una madre che sceglie saprà crescerà dei figli più consapevoli”. I motivi che portano una donna ad interrompere una gravidanza, prosegue, “sono tanti ma non riguardano il principio in sé. La maternità oggi è una libera scelta, non un obbligo, non un dovere, né una merce, risponde solo a un desiderio, ma questo desiderio è importante per la vita di tutti, per la vita della società stessa, poiché infelice è colui che nasce senza il desiderio della madre. Per questo – conclude- anche in Italia è così importante continuare a difendere il diritto all’aborto.”.