no dawn this morning, di Loredana De Vita

Ieri sera non c’era tramonto nel cielo. Il buio si avvicinava comunque, ma senza che il giorno gli desse quel suo saluto come un faro.
Il buio, allora, mi sembrava ancora più buio, la luna non si affacciava tra le nuvole e la pioggia non smetteva di piangere per il vuoto annunciato.
Dove siamo? Che cosa facciamo affinché questo abisso che sorge impari a conoscere il linguaggio di una voce tenera capace di placare l’ansia dei bambini?
Ieri sera non c’era il tramonto e oggi non c’è alba, poiché quell’alba che si ostenta non illumina il mio cuore né placa il dolore degli afflitti.
Ieri, andando a votare, sotto la pioggia, con passo lento e affannato, mi spingeva il pensiero della responsabilità e del desiderio di una giustizia che non annientasse il senso e la consapevolezza dell’altro.
Pensavo a tutte quelle forme di repressione che stanno annientando l’umanità, che continuano a suddividere gli esseri umani in categorie di rispetto e di comodo, di distanza e prevaricazione.
Pensavo alle cose essenziali, il bene della terra e quello delle persone, alla libertà di essere e di scegliere, alla lotta contro i soprusi e le discriminazione.
Allora, nonostante il clima in quel momento non fosse dei più salutari per la mia condizione di malata, sono andata a votare, poiché una regola che rende il silenzio assenso e l’astensione priva di espressione, è una regola e una logica che favorisce il male.
Ho riposto la mia voce in quel voto di speranza. Ora, sconcertata, vedo precipitare nel vuoto quella speranza e con essa ogni valore che avrebbe potuto dare significato all’umanità.
Tutte quelle voci silenziose e inespresse non hanno manifestato la propria voce, non hanno appoggiato l’uno o l’altro, ma si sono arrese e questa resa mi sconvolge più del vento che soffia trasportando odori acri di un passato senza futuro (o che non avrebbe dovuto averne).
Pur nella fatica e nella sofferenza, la mia voce si è espressa, ma oggi, delusa, il mio pensiero va a quello che bisogna fare affinché l’odio già seminato non si alimenti del trionfo e non degeneri in una violenza contro l’altro considerato diverso come sempre più spesso stiamo assistendo. Un trionfo conquistato sul silenzio è scandaloso e non è un trionfo poiché nessuno si sente rappresentato, un falso trionfo, in realtà.
Restiamo con la coscienza pulita e limpida, gli occhi aperti e attenti a difendere i deboli, i fragili, coloro che non sono considerati né rappresentati dalla voce comune dell’odio. Restiamo vigili nel nostro piccolo affinché le voce dell’umanità non sia messa a tacere.
Davvero, è un giorno senza alba.

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