La partita di Monopoli, di Claudia Myriam Cocuzza, Bacchilega editore 2022, recensione di Daniela Domenici

Se il buongiorno si vede dal mattino…ho letteralmente divorato questo splendido giallo, opera prima della farmacista e ora scrittrice siciliana Claudia Myriam Cocuzza, che ha già vinto il premio “Garfagnana in Giallo 2022”, per vari motivi che vado a dirvi.

In primis perché è intriso di sicilianità e la mia anima sicula ha goduto per ogni inserimento di frasi in dialetto, per ogni accenno a luoghi geografici che conosco, come la spiaggia di San Marco, e/o a cibi tipici, come l’abbinamento obbligatorio tra alcuni gusti di granita (delizioso, a questo proposito, il diverbio al bar…) o, ancora, il riportare in auge uno dei giochi tipici del secolo scorso, quello con la trottolina di legno, che nella zone dell’autrice si chiama “’u rummulu” mentre nella mia, un poco più a sud, è “’u tuppettu” (che vedete nella cover…) e tanto altro ancora: grazie Claudia!

E complimenti di vero cuore per la caratterizzazione semplicemente superlativa dei/lle tanti/e coprotagonisti/e, da Stefania, la comandante dei carabinieri che deve risolvere il caso dell’omicidio di un’anziana signora, alla sua amica del cuore, la farmacista Clara (in cui credo l’autrice si sia un po’ impersonata…), dagli splendidi genitori di Stefania alle sue figlie, Giulia e Laura, dai formidabili uomini della sua squadra, che la rispettano e collaborano come un unicum, ai/lle vari/e sospettati/e che vengono, di volta in volta, interrogati/e e poi esclusi/e: standing ovation!

PS niente accade per caso: oggi che è la giornata contro la violenza alle donne recensisco un libro che ha al centro una donna, Stefania, che deve riuscire a conciliare, con grande fatica e tanti  momenti di sconforto e di ripensamento, il suo lavoro in un ruolo così importante, il suo essere madre e anche  moglie…

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