racconti da Shakespeare, di Charles e Mary Lamb, recensione di Loredana De Vita
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Le opere di Shakespeare sono immortali e non è un luogo comune, ma il risultato di uno studio accurato che mi ha portato a riconoscerne la bellezza e l’universalità.
Shakespeare ci narra di storie, emozioni, sentimenti, scelte che non sono rappresentazioni su un palcoscenico di legno, ma su quello della vita quotidiana, delle scelte che ciascuno si trova dinanzi, delle lacrime di gioia o di dolore che portano a compimento il peregrinare, ottuso o di buon senso, nella nostra esistenza.
Eppure, oggi più che mai, il linguaggio di Shakespeare è diventato poco accessibile, complesso, linguisticamnete e filologicamente. Le sue opere erano per essere rappresentate, non scritte, leggere quindi i suoi testi teatrali abbisogna di una grande immaginazione e di una conoscenza del linguaggio, delle metafore di molte parole che sono ormai in disuso o che hanno cambiato nei secoli il loro significato.
Come addentrarsi, dunque, in un percorso di conoscenza delle opere del grande bardo senza, però, articolarsi in uno studio ampliato e approfondito dello stesso?
Direi che è possibile farlo grazie a questa bella raccolta delle più note opere di Shakespeare a cura di Charles e Mary Lamb, “Racconti da Shakespeare” (Gremese, 2015) la cui prosa accurata e sensibile rende accessibili le principali opere di Shakespeare.
C. e M. Lamb furono richiesti da William Godwin, padre di Mary Godwin Shelley, a partecipare alla sua collana di libri per ragazzi e i due studiosi e letterati accettarono componendo in prosa Shakespeare. Il risultato è di sorprendente bellezza poiché, effettivamente, aiuta a conoscere le trame delle opere shakesperiane senza che queste siano modificate o svilite nel loro significato.
Un’opera complessa e accurata di divulgazione la cui prefazione, scritta dagli autori, è di per sé interessante e significativa come specchio di un’epoca.
C. e M. Lamb, infatti, scrivono in epoca Vittoriana, ben più tarda rispetto a quella elisabettiana in cui Shakespeare agì ricevendo il plauso della Regina Elisabetta I, e dalla prefazione è possibile desumere quale fosse l’atteggiamento vittoriano rispetto allo studio e alla lettura.
Il libro, infatti, come suggerito dai Lamb, è per i ragazzi affinché conoscano le opere di Shakespeare, ma, in realtà, come si evince dalla prefazione, è dedicato in particolare alle ragazze che non hanno la possibilità, come i ragazzi, di frequentare scuole dove acculturarsi.
Insomma, leggere “Racconti da Shakespeare” (Gremese, 2015) di Charles e Mary Lamb è certamente un modo per comprendere l’opera di Shakespeare, ma anche, per chi lo desideri, approfondire la condizione storica e sociale in cui gli autori operano.