il cardellino, di Donna Tartt, recensione di Loredana De Vita

https://writingistestifying.com/2023/05/10/donna-tartt-il-cardellino/

“Il cardellino” (BUR, 2022) di Donna Tartt è un romanzo di quasi 900 pagine che si leggono con il desiderio che nessuna pagina sia mai l’ultima. Merito è della scrittura limpida, lineare e al tempo stesso accurata e profonda dell’autrice che ha vinto per questo romanzo il Premio Pulitzer nel 2014.

La storia, per niente complessa, eppure piena di mistero, si pone a metà tra il romanzo di formazione e un mistery, o forse è più corretto dire che di questi due generi e la perfetta fusione. Che cosa accade, infatti, nel quotidiano comune di un ragazzo nella sua adolescenza quando un evento al di sopra di ogni previsione catapulta in runa realtà differente dove i problemi per qualche marachella a scuola diventano problemi insignificanti?

È quello che accade al protagonista di questa storia, Theo Decker, la cui difficile infanzia a causa di un padre alcolizzato e violento sembra diventare un nulla dinanzi all’evento che gli cambierà per sempre la vita: un attacco terroristico al Metropolitan Museum di cui resterà vittima la madre, l’unico punto di riferimento forte e sereno che gli era rimasto. Eppure, proprio quel disastro e quel dolore lo legherà per sempre a un quadro, “Il cardellino” (opera di Carel Fabritius), che sembra rappresentare non solo il legame con la madre, cultrice di arte, ma la sua stessa adolescenza legata a una catenella come la zampina del cardellino rappresentato nel quadro, incapace di prendere il volo, prigioniero dello sguardo e delle attese che la vita degli altri sembra aver programmato per lui.

Nel seguire le vicende personali di Theo, l’intrigo cresce, il quadro trafugato dal Metropolitan durante l’esplosione, diventa occasione di cattivi incontri e la vita di Theo sembra sgretolarsi tra misfatti e speranza d’amore come se il protagonista fosse condannato per sempre a un0esistenza provvisoria. Chissà, ma questo solo il lettore potrà scoprirlo, il legame tra vita è morte rende necessarie entrambe purché a ogni istante di vita si sappia riconoscere il valore che merita.

Una narrazione che inizia dal presente, percorre il passato per poi fare ritorno all’enigma dell’attimo presente che sembra sconvolgere e contemporaneamente attrarre Theo. Solo se il lettore si lascerà portare per mano dalla scrittura intensa della Tartt potrà capire il significato che la vita e la morte hanno nell’esperienza di Theo Decker.

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