la carrozza della santa, di Cristina Cassar Scalia, Einaudi 2022, recensione di Daniela Domenici

Cristina Cassar Scalia, originaria di Noto e medica oftalmologa a Catania, scrittrice da migliaia di recensioni su Amazon e che presto vedrà la sua vice questore Vanina Guarrasi diventare la protagonista di una serie tv, non leggerà probabilmente questa mia recensione, persa in mezzo alle tante che quotidianamente riceve, ma sento comunque il desiderio prorompente di scriverla per gli stessi motivi della mia prima recensione a una sua opera “Il talento del cappellano”

https://danielaedintorni.com/2022/03/05/il-talento-del-cappellano-di-cristina-cassar-scalia-einaudi-recensione-di-daniela-domenici/

Anche questa nuova indagine di Vanina è volata via in meno di ventiquattro ore nonostante le sue 280 pagine, non sono riuscita a emergerne fino all’ultima perché anche questa volta la trama immaginata è avvincente, i/le tanti/e coprotagonisti/e sono perfettamente caratterizzati/e, ritroviamo alcuni dei/lle precedenti come il suo staff compatto e collaborativo, il suo capo Tito Macchia, l’ex commissario Patanè, ormai in pensione, che diventa un suo straordinario collaboratore, gli ex colleghi di Palermo, la sua città natale, in primis Paolo Malfitano, con cui Vanina ha lavorato in inchieste di mafia, la vicina Bettina, l’amica del cuore Giuli, avvocata, il medico Adriano che condivide con Vanina una deliziosa cinefilia vintage.

Poi ci sono le tante new entries che ruotano intorno al cadavere ritrovato, da due turiste, dentro una delle carrozze del Senato dentro il municipio di Catania la mattina del 6 febbraio quando sant’Agata rientra in cattedrale. Come si legge in quarta “la vicenda si presenta subito ingarbugliata, un intrico di piste che conducono sempre alla vita privata e familiare del morto…Vanina, però fatica a dedicare all’indagine l’attenzione che meriterebbe. A Palermo sta accadendo qualcosa che esige la sua presenza; è un richiamo che non può ignorare…”

Complimenti di vero cuore (e qui parla la mia anima sicula…) per l’inserimento di innumerevoli frasi, modi di dire, cibi e tradizioni, sia in catanese che in palermitano, senza traduzione: bravissima!