perché la minestra si fredda, di Santiago Pumarola, traduzione di Laura Mongiardo, Mon edizioni 2022, recensione di Daniela Domenici

E’ un romanzo di fiction storica assolutamente affascinante, perfettamente tradotto da Laura Mongiardo, quest’opera prima di Santiago Pumarola, regista e scrittore di Barcellona, che nonostante le sue 430 pagine si legge in un soffio.
E’ la storia di un giovane, Joshua, che l’autore immagina si trovi a vivere a Cafarnao al tempo della crocifissione di Gesù, della nascita del Cristianesimo e della sua propagazione nell’impero romano; è un romanzo di formazione, della crescita psicologica, artistica e culturale di questo giovane artista in nuce, specializzato in ritratti vocali (leggendo scopriremo cosa siano…), che riesce, grazie alla sua caparbia e coraggiosa ostinazione, a far conoscere le sue opere e ad arrivare al cuore del potere.
E’ anche una straordinaria storia d’amore che supera ogni tipo di ostacolo (e Joshua e Adela ne incontreranno davvero tanti…) e pregiudizio lungo il loro cammino durante il quale si aspetteranno sempre per arrivare insieme a una prestigiosa meta mai sognata.
Perfetto l’epilogo finale, un vero coup de theatre, che naturalmente non vi svelerò: complimenti a Santiago!