stupore, di Zeruya Shalev, recensione di Loredana De Vita

Zeruya Shalev: Stupore

Zeruya Shalev nel suo ultimo romanzo, “Stupore” (Feltrinelli, 2022), rivisita la storia della Resistenza ebraica prima della fondazione dello Stato ebraico attraverso l’incontro e la memoria.
Le protagoniste sono due donne, Rachel (ormai 90enne che ha partecipato attivamente alla Resistenza) e Atara (architetta 50enne che di quella storia subisce le conseguenze a partire dal suo nome).
Rachel e Atara non si conoscono, ma, quando Atara si mettererà alla sua ricerca, il legame tra le due si scoprirà indissolubile e antico. Sono entrambe legate a Manu di cui Atara è la figlia e Rachel la prima moglie, ma nessuno dei figli di Manu né di quelli di Rachel è a conoscenza di questo rapporto fino alla morte di Manu che innesca in Atara il desiderio di scoprire la verità.
La narrazione, nel romanzo, procede a capitoli alterni in cui, a turno, Rachel e Atara fanno i conti con il proprio passato e con le sue conseguenze nel presente. Le due donne, nella propria esperienza personale, conoscono il dolore dell’abbandono, Rachel per essere stata mandata via da Manu e Atara per aver lasciato il marito per legarsi ad Alex.
Sebbene ciascuna delle due donne abbia una sua vita, il silenzio di anni caduto sul proprio dolore personale ha sviluppato in ciascuna la capacità di rispondere al dolore senza arrendersi. Atara, dopo la morte del padre, vivrà anche quella del secondo marito, e sarà proprio la morte a operare il ricongiungimento tra queste due donne sole e isolate dalla vita e a risolvere in modo inaspettato anche i problemi delle persone che sono loro intorno.
È la storia della memoria non solo perché le due donne dovranno interiorizzare il proprio passato per riuscire a dare significato alla propria esistenza, ma anche perché, attraverso la memoria di Rachel è possibile ricostruire in parte gli eventi che caratterizzarono la Resistenza contro gli inglesi prima della fondazione dello Stato di Israele.
Il romanzo, colto nel linguaggio, ma diretto nel tono, guida il lettore attraverso il percorso di riconoscimento di sé che ciascuna delle due donne opera e dal quale nessun lettore può restare escluso poiché nelle difficoltà, nel dolore, nella rabbia e nei contrasti persino, ciascuna persona, come Rachel e Atara, può trovare una ragione per non arrendersi e segnare la Storia con il proprio cammino.
Forse, lo stupore da cui il titolo, non è solo quello che si prova dinanzi alla rivelazione di verità nascoste, ma quello che si percepisce nell’imparare a conoscere fino in fondo la verità di se stessi che non può più essere negata.
“Stupore” (Feltrinelli, 2022) di Zeruya Shalev è un romanzo avvincente che descrive con maestria la necessità di scendere nel profondo di se stessi per riconoscersi e ricongiungersi.