La violenza sessuale nella seconda metà del Novecento, di Serena Terziani, Tralerighe Libri 2022, recensione di Daniela Domenici

Assolutamente da leggere con grande attenzione ed empatica partecipazione questo saggio straordinario di Serena Terziani che ha come sottotitolo “casi a confronto e dibattito femminista” nel quale l’autrice affronta, nei primi due capitoli, tre casi, purtroppo celebri, saliti alla ribalta della cronaca: quello di Maria Goretti, quello di Franca Viola e infine quello più corposo del massacro del Circeo in cui Rosaria Lopez perse la vita e Donatella Colasanti riuscì a sopravvivere e a raccontare.

Nel terzo capitolo intitolato “serve una legge” Terziani descrive come nasca una “legge delle donne” perché è diventato evidente a tutte “come il fenomeno della violenza sia ormai socialmente diffuso e interessi ogni ambito della vita femminile…l’indagine assume quindi i merito di squarciare il velo di omertà che da sempre cela tali delitti nei confronti della donna, svelando così una realtà purtroppo drammatica…”. E per questo al primo posto c’è la richiesta fondamentale di “modificare la classificazione del reato di stupro da considerarsi non più come delitto contro la pubblica morale bensì come crimine contro la persona”. Sempre nel capitolo c’è la risposta dei partiti a questa richiesta.

Il quarto e ultimo capitolo è dedicato a narrare, con grande dovizia di dettagli e con una ricchissima bibliografia, come si sia arrivati/e alla legge antistupro, dai primi dibattiti al nuovo testo unificato fino alla proposta delle parlamentari con un progetto trasversale. La legge antistupro è la n. 66, consta di 17 articoli e viene promulgata il 15 febbraio 1996, vent’anni dopo il massacro del Circeo.

È un saggio che arricchisce perché pone una straordinaria attenzione sia ai tre casi presi in esame che a tutto l’iter seguente, prima all’interno dei gruppi femministi e poi, finalmente in Parlamento: grazie a Terziani per aver scelto di trattare, nel suo saggio, un tema così scottante e fondamentale.