Il rimpatriato, di Hans Fallada, traduzione di Claudia Ciardi, Via del Vento edizioni 2024, recensione di Daniela Domenici

È stato un vero arricchimento leggere questo nuovo libriccino gioiello della collana “Ocra gialla” della casa editrice pistoiese Via del Vento che pubblica testi inediti e rari del Novecento. Non conoscevo questo scrittore tedesco, Rudolf Ditzen, nato nel 1893 e morto nel 1947, conosciuto come Hans Fallada, pseudonimo tratto da due fiabe dei fratelli Grimm e ringrazio la traduttrice Claudia Ciardi che ci propone due racconti lunghi “Trovo lavoro” e “Il rimpatriato” e tre brevi “Il povero napoletano”, “Il medico derubato” e “Circa ottanta marchi”.
Scrive Ciardi nella postfazione che illustra le tematiche della raccolta “il teorema letterario di Fallada si gioca sul filo dell’imprevedibilità. Basta un piccolo incidente perché la vita rotoli lungo una discesa inarrestabile. Viceversa, quando tutto sembra perduto, può accadere all’improvviso qualcosa che permette di recuperare”: ed è questo il fil rouge delle cinque storie, inedite finora in Italia, che sono distribuite lungo un arco temporale che va dagli anni Trenta al 1946 e hanno in comune questo peculiare moto oscillatorio.