Altrove da me, di Roberta Rubini, Iacobelli editore 2024, recensione di Daniela Domenici

È tornata a “trovarmi” Roberta Rubini, scrittrice abruzzese, tre anni dopo la mia ultima recensione a un suo libro “Sotto cieli stranieri”
ed è riuscita, ancora una volta, a emozionarmi e a commuovermi per la storia da lei immaginata che ha come protagonista Aurora “una ragazza che vive radicata e serena nel suo paese d’origine” (che è Carsoli dove vive Rubini) e che è l’interlocutrice preferita di suo fratello Luca e di sua zia Laura con cui ha un legame incredibile e profondo che la porterà a essere la spettatrice privilegiata dei loro destini.
Complimenti di vero cuore per come la scrittrice descrive e caratterizza non solo Aurora, Luca e Laura ma anche i genitori Marco e Sara che trasformano la loro casa in una sorta di B&B sui generis, dall’autrice ribattezzata Casa ViaVai, da cui transitano personaggi davvero unici; grazie ai continui riferimenti letterari e ai racconti dei loro viaggi ci sembra di essere in un teatro sul cui palcoscenico si alternano tante, straordinarie maschere: standing ovation!
Concludo con una citazione che mi trova pienamente concorde, è una riflessione di Thomas Bernhard ”vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dal quale ora sono fuggito. Solo nel tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice”: grazie Roberta!