La parità simbolica dei generi, di Daria Martelli, CLEUP 2024, recensione di Daniela Domenici

È tornata a “trovarmi” Daria Martelli, docente, giornalista e saggista veneta della quale ho già recensito, negli anni scorsi, alcune opere

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questo nuovo saggio, alquanto corposo, tratta, come afferma il titolo, della parità dei generi che dovrebbe essere, come dice il sottotitolo, un compito della nostra epoca spesso dosatteso. Perfetta la citazione iniziale che è di un uomo del Settecento, il filosofo illuminista Charles Fourier che afferma “il grado di civiltà di un Paese si misura dalla condizione delle donne”.

Nella prima parte del suo saggio Martelli propone una chiave di lettura diversa ed esamina quali siano i simboli più potenti, quali gli indicatori di civiltà, poi definisce, nel capitolo quinto, la parità delle donne come qualcosa di invisibile e quali siano i valori che non valgono per le donne. Nel capitolo sesto esamina quali sono i nodi simbolici di ieri e di oggi e nel dieci propone la costruzione di un nuovo ordine simbolico. Nella seconda parte, che Martelli intitola “una strategia per la parità simbolica”, si cerca di dare uno sguardo diverso sul mondo cominciando a parlare di “ottica di genere”. Nel capitolo 14esimo, per esempio, tratta del sessismo nel linguaggio e dell’ostilità al cambiamento in Italia e nel 15esimo suggerisce che si possa iniziare una educazione di genere già in famiglia; nel 16esimo affronta il tema dell’istruzione negata alle donne e nel 18esimo dà spazio alla toponomastica femminile che è stata portata per la prima volta alla ribalta da Maria Pia Ercolini, docente romana. Nel 19esimo capitolo Martelli parla della donna vista solo come corpo e nel 20esimo, di conseguenza, della violenza sulle donne. Conclude con il 21esimo nel quale suggerisce, per le donne, un’autonomia economica e spirituale. Conclude con una celebre e splendida composizione di Gioconda Belli, scrittrice e poeta nicaraguense, che s’intitola “Consigli per una donna forte” che tutte dovremmo copiare, stampare e rileggere per farla fermentare e germogliare dentro di noi: grazie Daria!