Avevi due mani e tante vite, di Tiziana Mignosa

Tenevi un fiore tra le mani
e le parole che sceglievi
erano ponti di Luce tra le nostre anime
così mi facevi intendere
e a me piacevano le favole
.
Seguendo la scia di Luce
che avevi rubato dentro me per farti strada
mi donavi tenerezze dolci e baci di passione
che la pelle mia nutrivano e la colla disinnescavano
ai cerotti collezionati lungo il tempo
.
Ma mentre parlavi
l’intuito  m’avvisava dell’odore aspro
e del fumo senza arrosto
che tra di noi
sempre più fitto serpeggiava
.
Non era per similitudine
-come credevo-
avevi carpito il codice
e per questo parlavi la mia lingua
che sempre meno riusciva  a  fare breccia
.
Esattamente come l’esca
che usa chi la lenza tiene in mano
quando sceglie di trasferire il pesce
dal mare al piatto
che sta sopra la tavola
.
Grazie all’assurda farsa la vita m’insegnava
tentando all’inizio invano e via via sempre con più fervore
l’arte raffinata di discernere l’oro
da tutto quanto il resto
che luccica sì ma non possiede alcun valore
.
Poiché come la bugia
che sui lunghi tempi non regge la scena interpretata
ogni tanto l’ologramma che proiettavi sul mio cuore
mostrava crepe buie
squarci sul tuo mondo senza sole
.
Era soffio vigoroso
quello che osavi definire amore
sorsate che bevevo con la foga smisurata
di chi affronta il viaggio lungo
senza neanche un sorso d’acqua
.
Liquido miscuglio di non so quali sostanze
che tentava di slegarmi da me stessa
e persino dall’Amato Cielo
ma alla fine ciò che ho perso veramente
è stata solo l’idea ingenua che ci vedeva insieme
.
Ben orchestrata è stata l’illusione
immensa quanto finta
che nelle acque insane dell’incanto
mi teneva ferma
con la pietra alla caviglia
.
Non era un fiore
quello che dicevi di donarmi
ma spada utile come l’acqua gelida
quando l’ora della siesta
attraversa la linea della meta
.
Quattro giorni a settimana accarezzavi me
e nei rimanenti tutto quanto il resto
bottino occasionale che afferravi
dalla rete che lanciavi ovunque
per  accrescere il malloppo da spolpare
.
Avevi due mani e tante vite
.
tiziana mignosa
maggioduemilaventitre