accadde…oggi: nel 1923 nasce Bruna Talluri
biografia tratta da Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea
Nasce a Siena nel 1923 da una famiglia della piccola borghesia cittadina, aperta e liberale tra le mura domestiche, fascista rispettabile all’esterno. Bruna frequenta la scuola elementare privata dalle Suore di Santa Caterina e sfugge così ai rigidi dettami della scuola fascista e agli obblighi della socialità di regime che mal sopporta fin da bambina. Nel 1941 il padre finisce di fronte alla Commissione provinciale per i provvedimenti di polizia che gli infligge due anni di confino con l’accusa di aver pronunciato parole ingiuriose nei confronti del duce. Bruna è costretta ad abbandonare l’ultimo anno di liceo e andare a lavorare per mantenere la famiglia.

Già agli inizi del ’43 è in contatto con gli antifascisti del Partito d’Azione e con il sopraggiungere dell’8 settembre subito si attiva per nascondere i soldati sbandati. Collabora alla costruzione di una rete segreta di militari e civili intenzionati a resistere all’occupazione e ad aiutare gli eserciti alleati. Insieme alle sorelle Lina e Rina Guerrini, utilizza un ciclostile per scrivere e diffondere, durante gli allarmi aerei, volantini e un bollettino intitolato “Liberalsocialismo”. Svolge costante lavoro di raccolta, smistamento, propaganda, mentre inventa espedienti per ricoverare partigiani e soldati alleati bisognosi di cure nell’ospedale di Siena. Alla metà di giugno subisce una perquisizione, che risulta infruttuosa, e viene sottoposta a un lungo interrogatorio a cui riesce a resistere, ma non appena liberata si allontana da Siena con la famiglia.

Rientra nella Siena liberata ed è tra le fondatrici dei Gruppi di difesa della donna. Continua a occuparsi di politica come testimonia la sua corrispondenza con Tristano Codignola, Piero Calamandrei e altri personaggi della nostra storia repubblicana e democratica. Insieme a Vittorio Meoni, è stata la fondatrice dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e la sua prima direttrice. È riconosciuta partigiana combattente.