accadde…oggi: nel 1907 nasce Elizabeth Ferrars, di Luigi Guicciardi

ELIZABETH FERRARS

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Elizabeth Ferrars, al secolo Morna Doris MacTaggart, nacque a Rangoon in Birmania il 6 settembre 1907 da padre scozzese, commerciante di legname e riso, e madre tedesco-irlandese. Nei primi anni di vita ebbe una bambinaia tedesca, e le intenzioni iniziali della sua famiglia erano di mandarla a Berlino per completare la sua educazione. A causa del deteriorarsi delle relazioni politiche fra Gran Bretagna e Germania, fu inviata invece in Gran Bretagna all’età di sei anni e concluse gli studi superiori alla Bedales School, che frequentò dal 1918 al 1924.

Ripensando agli anni della sua formazione culturale, la Ferrars ha affermato in seguito che non sarebbe mai stata in grado di scrivere romanzi gialli se non avesse imparato il tedesco da giovane dalla sua bambinaia, in quanto la struttura rigorosa della frase e le complesse regola della grammatica costituirono per lei una preparazione indispensabile per concepire l’intreccio di una storia poliziesca.

Impossibilitata a studiare letteratura inglese per non aver mai preso lezioni di latino o greco, si diplomò in giornalismo al London College, frequentato dal 1925 al ’28, e nel 1932 scrisse il suo primo romanzo, Turn Single, seguito nel 1934 da Broken Music, entrambi firmati con la sua vera identità, Morna MacTaggart. Il modesto esito di tutti e due – di vendite e di critica – la indussero però a interrompere le sue prove letterarie per alcuni anni, durante i quali si sposò, anche se non fu un matrimonio fortunato. Nel 1940 infatti conobbe Robert Brown, un professore di botanica presso il Bedford College di Londra, di cui si innamorò, e nello stesso anno ritornò alla scrittura, stavolta – finalmente – con un mystery, Give a Corpse a Bad Name, che pubblicò – come tutti quelli che sarebbero seguiti – con lo pseudonimo di Elizabeth Ferrars (utilizzando il cognome della madre da nubile), mentre negli Stati Uniti i suoi libri sarebbero apparsi sempre con l’ulteriore pseudonimo di E. X. Ferrars. Un esordio, questo, che si raccomanda per una certa originalità della trama, imperniata su un’autrice che investe accidentalmente un ubriaco per strada e scopre in seguito che si  tratta di suo marito…

 

Separatasi dal primo marito nel 1942, trasferitasi in Belsize Park a Londra e ottenuto il divorzio nell’ottobre 1945, dopo aver sposato Brown, nel 1951 lasciò la capitale inglese per seguire a New York il nuovo marito, a cui era stata offerta una cattedra alla Cornell University. Tuttavia, nonostante le condizioni economiche molto migliori rispetto alla contemporanea austerità inglese, dopo un solo anno negli Stati Uniti, profondamente turbati dal maccartismo e dalle censure ideologiche americane, i coniugi fecero ritorno in Gran Bretagna, dove la Ferrars, già affermata come autrice di mystery, contribuì a fondare nel 1953 la Crime Writers’ Association (che presiedette nel 1977) ed entrò a far parte nel 1958 del famoso Detection Club.

Dal 1957, quando Brown fu nominato Regio Professore di Botanica all’università di Edimburgo, fino al 1977, quando lui andò in pensione, la Ferrars per vent’anni abitò a Edimburgo, per poi trasferirsi a sud, nel villaggio di Blewbury, nell’Oxfordshire, dove continuò a vivere col marito e a scrivere fino all’improvvisa morte, avvenuta il 30 marzo 1995.

I numerosissimi gialli della Ferrars, secondo la critica, risultano quasi tutti esempi godibili della migliore scuola anglosassone, anche se – a differenza della Christie, di cui, a torto o a ragione, lei fu considerata l’erede – la Ferrars non prediligeva le storie con un personaggio fisso, pur con qualche eccezione. I suoi primi cinque romanzi, infatti, hanno come protagonista il giovane Toby Dyke, giornalista free lance, aiutato nelle sue inchieste da George, un ex criminale: oltre al già citato Give a Corpse a Bad Name dell’esordio (1940), ricordiamo Remove the Bodies Death at Botanist’s Bay – entrambi del 1941 e pubblicati negli Stati Uniti coi titoli, rispettivamente, Rehearsals for Murder e Murder of a Suicide – nonché, l’anno dopo, Your Neck in a Noose Don’t Monkey with Murder (negli U.S.A. Neck in a Noose The Shape of a Stain), curiosamente editi da noi nel 1950 in una collana di tascabili dell’editore milanese Martello, “I Gialli del Veliero”, ai numeri 7 e 19.

Autentiche rarità bibliografiche, queste – dei “Gialli del Veliero” (collana vissuta dal 1949 al 1953) – e prove di un’attenzione precoce alla Ferrars degli anni ’40, se è vero che questa collana, prima in Italia, pubblicò ancora nel 1952, ai numeri 27 e 28, due altri gialli senza Toby Dyke, I, Said the Fly del 1945 (Io, disse la mosca) Murder Among Friends del 1946 (negli U.S.A. Cheat the Hangman; Assassinio fra amici).

Abbandonato presto Toby Dyke, la Ferrar si si diede a un’intensa produzione di romanzi autonomi, in virtù di una grande autodisciplina e di un metodo di lavoro molto meticoloso. Si sa, per esempio, che elaborava nel dettaglio le trame delle sue storie in quaderni scritti a mano, prima di compilarli in manoscritti, componendoli a ritroso a partire dall’epilogo. E nelle sue innumerevoli storie, personaggi e situazioni riecheggiano incontri reali nel corso dei tanti viaggi che fece col marito, sia per ragioni accademiche (quando lui fu Visiting Professor ad Adelaide, alla University of South Australia), sia in vacanze di piacere (come in Spagna, a Madeira).

Colpisce, della Ferrars, la prolificità straordinaria della sua produzione, che ci esime dal citare qui i suoi tanti gialli mai tradotti in Italia, per concentrarci invece – nella nostra meticolosa ricerca – sui romanzi altrettanto numerosi apparsi da noi (e che il lettore nostrano può effettivamente reperire e leggere), soprattutto nelle benemerite collane Il Giallo Mondadori [GM], I Classici del Giallo Mondadori [CGM], talvolta Gli Speciali del Giallo Mondadori [SpGM] e più raramente I Bassotti dell’editore Polillo [BAS] o Il Romanzo Giallo Garden [GARD] della Garden Editoriale di Milano