Se fosse una musica, di Sandra Morara, edizioni Convalle 2025, recensione di Daniela Domenici

“Se fosse una musica per me sarebbe quella del cuore. La più bella tra tutte”: inizio la mia recensione all’opera prima di Sandra Morara con queste parole che concludono la magica prefazione di Tania Mignani e che mi trovano pienamente concorde perché “sono proprio le emozioni e i sentimenti contrastanti che ci accompagnano attraverso queste pagine raccontandoci una storia lunga una vita. Abbandonarsi al racconto sarà un’esperienza importante, vorrà dire passare dal riso al pianto, sorridere e commuoversi al contempo. Vorrà dire rendersi conto che il vero protagonista di questa storia è il dolore, nascosto da un senso di accettazione, appena velato dall’ironia intelligente sotto la quale serpeggia, per trapelare, a tratti, per mezzo di commoventi e profonde riflessioni”, una sinossi semplicemente perfetta, non avrei saputo scrivere meglio.
Complimenti a Morara per la straordinaria, delicata e intelligente ironia che colora la sua opera e ne è la colonna sonora, il fil rouge, iniziando dal destinatario del suo racconto che viene chiamato “nipote Improbabile” con la I maiuscola; e bravissima nell’inserire attraenti neologismi e parole del dialetto che rendono ancora più vivace la narrazione ma, soprattutto, le tante anafore che ricordano celebri canzoni, di Lucio Battisti in primis, e che regalano ulteriore musicalità: bravissima!