Le tre chiavi, di Kelly Yang, traduzione di Federico Taibi, Emons edizioni 2024, recensione di Daniela Domenici

Soltanto dieci giorni fa mi sono innamorata di Mia Tang, la straordinaria protagonista di “Motel Calivista, buongiorno!” di Kelly Yang, scrittrice e docente cino-americana, perfettamente tradotto da Federico Taibi

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e non potevo non immergermi, leggere in un soffio, emozionarmi, sorridere e innamorarmi della seconda storia immaginata da Kelly Yang “Le tre chiavi” che si svolge sempre al motel Calivista con gli/le stessi/e personaggi/e del primo volume, in primis Lupe, l’amica del cuore, che avrà un ruolo fondamentale, e poi Hank, Jason, il papà e la mamma di Mia, la maestra Welch e tante/i altri ancora; non si riesce e non si desidera riemergerne fino all’ultima delle 334 pagine per l’apnea emotiva che Kelly Yang sa magicamente e magistralmente creare su una tematica così fondamentale e, purtroppo, ancora così attuale come l’immigrazione: standing ovation!

Come ho detto nella mia precedente recensione questo libro andrebbe fatto leggere e adottare nelle scuole di ogni ordine e grado perché i temi trattati non riguardano soltanto gli Stati Uniti ma anche il nostro Paese affinchè gli/le studenti/esse possano acquisire una maggiore consapevolezza del loro essere cittadini/e.