Melody, di Sharon M. Draper, traduzione di Alessandro Peroni, Feltrinelli Universale Economica Ragazzi 2020, recensione di Daniela Domenici

Sono appena riemersa dalle infinite emozioni, dalla struggente commozione, dalla magica meraviglia di “Melody” (che ho letto in meno di un soffio) di Sharon M. Draper, perfettamente tradotto da Alessandro Peroni, che andrebbe adottato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Leggo in quarta di copertina che ha vinto il premio Andersen 2016, che è stato pubblicato in venti lingue e che ha conquistato oltre un milione di lettori e lettrici tra cui ci sono anch’io ora.
“Melody è l’alunna più intelligente della scuola. Però nessuno lo sa” perché non può comunicare, non può camminare e non può scrivere. Ha la fortuna di avere due splendidi genitori, ua straordinaria vicina, la signora V. e l’assistente Catherine ma, purtroppo, come accade in quasi ogni scuola, non solo negli Stati Uniti (chi scrive è stata docente di sostegno per scelta per qualche anno), i/le docenti e i/le compagni/e sono convinti/e che non abbia alcuna capacità di apprendimento, che sia soltanto una bimba disabile da tenere segregata nella stanza H 5 insieme ad altri/e come lei. Ma un giorno Melody scopre qualcosa, che naturalmente non vi anticipo, che le permetterà finalmente di far conoscere al mondo che la circonda la ricchezza della sua multiforme intelligenza, del suo variegato bagaglio culturale, potrà parlare (non vi dico come) e grazie alle parole finalmente volare perché “le parole mi turbinano intorno da sempre come fiocchi di neve…dentro di me le parole si ammassano in cumuli enormi. Montagne di frasi, di locuzioni e di idee interconnesse. Espressioni argute. Battute di spirito. Canzoni d’amore…”: standing ovation, Sharon, thanks for writing this book from the bottom of my heart!