L’addio di W. Goethe, “regalata” da Adele Libero
Siano i miei occhi a dire l’addio
che la bocca non sa pronunciare.
Che pena, che pena da sopportare!
e dire che sono un uomo!
…
Triste diventa, in quest’ora
anche il pegno d’amore più dolce,
freddo il bacio della tua bocca,
fiacca la stretta di mano.
…
Un tempo come m’esaltava
un bacio strappato al volo!
Così ci rallegra una violetta
colta sul far di marzo.
…
Ma io non coglierò più ghirlande,
mai più una rosa per te.
E’ primavera, Fraenzchen,
e autunno, purtroppo, per me.
Da poesie d’amore di Johan Wolfgang Goethe
