Le grand Cabaret a bordo al teatro Puccini, recensione di Fausta Spazzacampagna

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Dal teatro Puccini di Firenze è salpata questo pomeriggio una nave, forse l’unica nave dove invece di soffrire il mal di mare si fa un mare di risate!
A bordo della nave l’invisibile Cavalier Caldonazzo offre ai suoi ospiti un improbabile spettacolo di Cabaret..
A presentarlo c’è l’immancabile John Splendor che si arrabatta come può a fare di tutto, presentatore, giocoliere, equilibrista nonché inserviente, coltivando però il sogno di poter finalmente fare un vero Varietà con veri grandi artisti..
C’è il Maestro Becucci che riesce a far vivere la sua fisarmonica, accompagnando ogni scena e diverte con una mimica che esprime  i pensieri senza bisogno di parlare. Fantastico anche al pianoforte……
A bordo è salito anche uno straordinario complesso musicale, i Camillocromo: Jacopo Rugiadi al clarinetto; Giordano Geroni al sassofono e basso tuba; Francesco Masi a tromba e flicorno; Rodolfo Sarli al trombone e basso tuba e Gabriele Stoppa alla batteria: una carica di energia,  musicalità e di simpatia che travolge
Partecipano alla riuscita dello spettacolo: luci e scene di Alessandro Meozzi, i fantasiosi costumi di Daniela Ortolani, il responsabile di produzione Lorenzo Ridi e l’assistente alla produzione Monica Sperandio.
E poi? E poi Alessandro Riccio che, come un vulcano irrompe a bordo, con i suoi incredibili scombinati personaggi, dal comandante al mimo, dal guru indiano indiano alla preoccupatissima nonna, alla mitica Lilianne….. Ogni suo personaggio è un capolavoro, ognuno con caratteristiche diverse che ne rendono appieno la specificità, divertenti e surreali…..energia, bravura, simpatia…
Non si può raccontare lo spettacolo….va visto: raccontare anche alcune parti leverebbe la continua sorpresa che si ha, scena dopo scena, fino al rocambolesco spassoso finale che riporta ai veri Cabaret d’altri tempi.