Cipro: il vero volto dell’Euro di Adele Libero

Lo scorso sabato i cittadini ciprioti sono rimasti stupefatti davanti alla decisione dell’Eurogruppo che ha imposto al Governo un prelievo forzoso dai depositi bancari di circa il 10% per quelli superiori ad Eur 100.000 e di quasi il 7% per quelli di importo inferiore.
Invero già nei giorni precedenti vi era stata una fuga di capitali dal Paese, soprattutto da parte dei ben informati, ma la maggioranza della gente è rimasta stupefatta. Si chiedeva, infatti come fosse possibile che per ricevere un aiuto di circa 10 miliardi di euro da parte dell’Europa fosse necessario sacrificarne più di 5 miliardi da parte di tutti, graffiando dai conti di risparmio dei pensionati e dei benestanti quasi in egual misura.
Diciamola francamente, un vero furto!
E’ dunque questo il vero volto dell’Europa, che finge interesse per i suoi cittadini, finge di volerne il benessere sotto l’ombrello di questa moneta unica che sta costando carissima soprattutto ai paesi con maggiore debito pubblico, peggiori rating internazionali delle proprie obbligazioni, e crisi economica disperata?
E’ questa la situazione in cui si trova attualmente l’isola di Cipro, che con appena poco più di un milione di abitanti ha un debito pubblico pari a quasi 10 volte il Pil di un anno e sistema bancario a dir poco molto fragile.
Ma il prelievo dai conti ciprioti, che riguardano anche nominativi esteri come greci e ricchi russi, infrange pericolosamente un tabù, cioè quello che i conti in euro, parcheggiati nei paesi dell’eurozona, siano sicuri ed al riparo da imprevisti. Ben vero le autorità dell’eurogruppo si sono affannate a spiegare che si tratta di una situazione eccezionale, ma si tratta di un precedente pericoloso, mai registrato neanche davanti alle precedenti crisi delle banche irlandesi o spagnole.
Segno del cambiamento dei tempi e dell’adozione di misure che mostrano l’intransigenza dei paesi “ricchi” che non vogliono più pagare per le politiche sbagliate degli altri. Ma temo che pagheranno questa politica molto cara.

Cyprus: the true face of the Euro

Last Saturday Cypriot citizens were astonished in front of the Eurogroup that forced their government to adopt a compulsory levy from bank deposits of approximately 10% for those in excess of EUR 100,000 and nearly 7% for a lower amount.
Indeed, already in the days before there had been a flight of capital from the country, especially by well-informed, but the majority of the people were amazed. They wondered, in fact, how it is possible to receive an aid of around 10 billion euro by Europe if it is necessary to sacrifice more than 5 billion, scratching the savings accounts of pensioners and wealthy in almost equal measure.
Let’s face it frankly, it is a rip off!
Is this, then, the true face of Europe, pretending interest in its citizens, pretending to want the well-being under the umbrella of this single currency that is costing too much especially to countries with higher public debt, the worst rating of their international obligations and desperate economic crisis?
This is the situation in which is currently the island of Cyprus, that, with barely more than a million inhabitants, has a public debt amounting to almost 10 times the GDP of one year and the banking system in a fragile situation.
But the withdrawal from the accounts Cypriots, which are also held by Greek and foreign wealthy Russians, dangerously breaks a taboo, that the euro accounts, parked in the euro zone, are safe and protected from the unexpected. Admittedly, the authorities of the Euro group have scrambled to explain that this is an exceptional situation, but it is a dangerous precedent, ever recorded even before the previous banking crisis in Ireland and Spain.
It is a sign of the changing times and the adoption of measures that show the intransigence of the “rich” countries that do not want to pay for the wrong policies of others.
But I fear that we will pay an high price.