Martin di Adele Libero
Colpendo quel mattino una creatura,
escludendogli il resto della vita,
o togliendo una parte del suo corpo
a restare insanguinato dentro.
…
Tu che hai premuto uno strano arnese
e forse sorridevi del tuo gesto,
tu che hai già perso l’anima nel tempo
arrampicato per sentieri morti.
…
A noi ragione e cuore nello schianto,
lacerati in un miscuglio antico,
se Dio consente simili dolori
o se chiuda per un momento gli occhi.
…
A noi il conto del sangue e delle vite
e il rimpianto per un fanciullo spento
proprio nell’attimo di gioia innocente
in un sorriso che ora tocca il cielo.

Cara Fausta, sono gesti veramente incomprensibili.
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Questa è solo cattiveria, cattiveria gratuita: Come ci si può accanire contro gente inerme, che vuole solo passare una giornata serena?
Fa male al cuore…..
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