La maglietta “cinese” di Adele Libero
Stamattina ho voglia di comprarmi una maglietta nuova ! Quest’anno
va il bianco ed io non ne ho di questo colore. Allora, forza, senza indugi.
Mi affretto a prepararmi e all’orario apertura negozi sono prontissima.
Le strade cittadine sono ancora semivuote, un profumo di alberi potati
da poco le pervade anche se, talvolta, è sostituito da quello dei panifici che
stanno ancora sfornando le ultime pagnotte della giornata !
Ma le pagnotte ingrassano e poi, siamo per magliette ! Inizio ad
occhieggiarle, ben esposte nelle vetrine, effettivamente ce ne sono
molte e tutte carine, qui un disegno merlettato, qui una frangia molleggiante.
Ma i prezzi !!! Mamma mia, ancora altissimi, niente sconti, niente saldi.
Decisamente inizio a dubitare di poter spendere tanti soldi. Un senso
di sfiducia si impadronisce. A meno che…si, a meno che non vada al negozio cinese, quello in fondo alla strada, piccolo ma fornitissimo. Infatti al mio arrivo subito noto una gran quantità di magliette appese, simili a quelle osservate nei negozi accorsati. Ne provo un paio e me ne vado felice: il prezzo è stato convenientissimo ! La qualità ? Molto simile, all’apparenza. Del resto una maglietta bianca non può durare più di una stagione, delicata com’è.
Quindi ? Mi domando a questo punto come possano sperare di sopravvivere gli altri negozi, effettivamente vuoti, che punteggiano le vie principali.
La concorrenza “cinese” è spietata. Anche se quando entri,
specie nel settore elettrico/elettronico vieni quasi respinto da una puzza tremenda (ma che ci sarà mai?) e quando vai via spesso un sorrisetto gentile sostituisce qualsiasi scontrino (ma questo accade anche nei nostri negozi, no? ).
Siamo stati furbi, noi europei, ad accogliere a braccia aperte tutte
queste merci. Il porto di Napoli è invaso da container provenienti dalla Cina, colmi zeppi di merci che hanno varcato il mare per giungere a noi, per la delizia di tanti grossisti o rivenditori orientali.
Ma come mai non ci sono sufficienti controlli ? Queste merci, si sa,
spesso non hanno requisiti commerciali di qualità e durata, hanno un cattivo odore. Ho comprato, tempo fa, una borsa porta pc. Sto ancora scontando il puzzo tremendo che emana e mi chiedo, ma l’avverto solo io? Come mai i nostri negozi devono passare tantissimi controlli di qualità, delle Asl, della Finanza, dei Comuni, dell’Ufficio Igiene, etc etc ed, invece, in questi passa di tutto ?
Scusate, io amo molto gli amici che vengono dall’Oriente, ci
mancherebbe altro ! Mi stanno tutti simpatici. Un po’ meno le loro merci, anche se, per motivi economici, le acquisto anche io.
Forse dovrei avere una maglietta in meno ed aiutare di più i prodotti
italiani (e la relativa catena produttiva) !

Lo so, purtroppo, gli italiani avranno presto gli occhi a mandorla !!!
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Più crisi c’è ….meno i cinesi la sentono carissima… del resto in tanti negozi che non hanno marchio cinese vendono abbigliamento e accessori made in Cina, potrei farti l’esempio del negozio che c’è qui in questo paese…… e non solo.
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