La scuola di Adele Libero
La casa ora scoppia di silenzio,
quando al mattino lasci le lenzuola,
t’infili nel grembiule tuo turchino,
e corri frettoloso alla tua scuola.
…
La mente e mani tu le hai curiose,
sei fiero e forte, già piccolo uomo,
t’attendono così l’alea ed il destino,
a carezzarti come un ciclamino.
…
Io scalderei le tue manine fredde,
asciugherei quella lacrimuccia,
ti porterei nei posti più radiosi,
e ti proteggerei dalle tempeste.
…
Ma son qui, a frenar l’emozione,
a rider scioccamente d’ogni cosa,
perché una madre frena la tensione
e come roccia resta ferma e chiusa.

Sono felice di suscitare emozioni proprio nelle mamme – alle quali è diretta questa poesia – che soffrono nel vedere i loro passerotti lasciare il nido, ma è la vita !! Grazie Luisa !!
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Bellissimi versi che condivido in pieno… anche io vorrei preservare i miei figli dalle tempeste – non solo scolastiche – ma esse fan parte della vita.
Quindi, anche io “freno l’emozione” e cerco di restare “ferma e chiusa” come una roccia, ma è così difficile…
Buon inizio scuola (per noi dopodomani) a tutti i bimbi vestiti con grembiule turchino o a quadretti che sia: possa essere un anno costellato di soddisfazioni e crescita interiore (e, speriamo, non solo di tempeste…
E grazie, Adele, per questi reali e dolcissimi versi!
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grazie Luisa e grazie Adele 🙂
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Grazie a te, Daniela, che ci dai la possibilità di confrontarci – nel positivo della vita (ce n’è tanto bisogno) – in questo tuo spazio virtuale! 😉
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🙂 ❤
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