Limpida follia di Tiziana Mignosa
Non ricordo più
quanto tempo l’ho atteso
questo tempo spalancato
sull’abbondanza
…
I tuoi occhi
erano un sì gridato alla vita
quella sera
e le tue mani anche
erano come le onde tumultuose
che mi frizzavano dentro
sospingendomi leggera
tra la luna
che non vedevo
e le stelle che m’invadevano gli occhi
…
E poi c’era il freddo
che sentivo ma non avvertivo
e quel tentativo fallito
che i nostri passi rallentava
dispiaciuti di andar via dal buio
che una rotonda sul mare
avvolgeva
…
Noi
che cercavamo ancora
senza dircelo
una manciata di deserto
tra quella folla fatta di pochi respiri
intrichi di cielo a notte
mare e desiderio
…
Affacciata dal passato
sbucava anche qualche opulenta carpa
più in là
che dai suoi occhi a mandorla
osservava incredula
le nostre risate cristalline
mentre mi raccontavi di buffi
e lunghi baffi neri
…
Profumava di salsedine
quel batticuore
limpida follia
la stessa che scandagliava gli argini del timore
mentre esploravo il battito impetuoso
che sgorgava fiori e miele
dalla mia pelle
…
E le tue labbra
spegnendo il mondo intorno
di brivido sulle mie
mi regalavano dolcemente
l’atteso tuo sapore
