“Cronaca di ordinario coraggio” di Ilaria Elmo

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Giovedì 13 marzo 2013, dopo aver terminato le lezioni, mi sono diretta verso la macchina che mi avrebbe portata a casa. Per salirci sopra devo per forza abbassarmi perché è troppo bassa. C’è una rampa manovrabile manualmente che mi permette di entrarci. L’autista, involontariamente, invece di spingere la carrozzina, l’ha ribaltata senza accorgersene. Essendo il peso troppo sbilanciato, io sono letteralmente volata dalla sedia a rotelle. In quel momento non capivo esattamente cosa stesse succedendo, non sapevo come comportarmi. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di proteggere la testa e le gambe, per evitare che accadesse il peggio. Ad un certo punto sono caduta sull’asfalto. All’inizio pensavo di non essermi fatta niente, poi però, quando ho visto che c’erano tutti i professori davanti a me, ho realizzato di essermi rotta un dente e di accusare un forte dolore alla gamba. È stato terrificante, non potevo aspettarmelo. Adesso ho capito che bisogna sempre fare molta attenzione e non dare mai nulla per scontato, perché può essere molto pericoloso. A me è andata bene, sono stata fortunata. Trovo comunque inconcepibile che anche i mezzi adibiti al trasporto delle persone con disabilità debbano avere difetti come quello dell’altezza. Adesso ho il terrore anche della strada e di tutti gli ostacoli che potrebbero farmi di nuovo cadere, ma non sarà certamente questo “piccolo” incidente a bloccare il mio percorso